“Seprio Servizi, incarichi diretti non in regola”

Affondo della minoranza che rende pubblica una delibera della Corte dei Conti. Il sindaco: “Stiamo cambiando il regolamento per adeguarci, ma la normativa non era chiara”

“Gli incarichi diretti della Seprio Servizi non sono a norma”. Ancora chiarimenti sulla Corte dei Conti che “vigila” sulla municipalizzata. Questa volta l’affondo arriva da parte di tutta la minoranza della città (Gruppo Consiliare per l’Ulivo, Unione Italiana, Città Nuova) che firma un comunicato congiunto sull’argomento, dopo la visita a Milano da parte del sindaco Stefano Candiani e del presidente della patrimoniale, Gianfranco Crosta. «La Corte dei Conti – spiegano le minoranze -, a parere del primo cittadino, prenderebbe dunque esempio dagli atti del Comune di Tradate, ma forse non è proprio così. Infatti con deliberazione numero 217 del 16 febbraio 2010 (consultabile sul sito on line della Corte dei Conti di Milano), la magistratura contabile ha accertato la non conformità del regolamento comunale in relazione all’affidamento diretto degli incarichi esterni, che invece devono sottostare a prove concorsuali di comparazione con tanto di procedura prevista dal regolamento, oltre a prevedere i criteri per il controllo che l’Ente locale, il Comune di Tradate, deve esercitare sulla propria partecipata, la Seprio Patrimonio Servizi, in materia di assunzione di personale. La Corte dei Conti invita pertanto l’Amministrazione Comunale a modificare il proprio regolamento conformandolo alla legge vigente».
 
La minoranza rincara poi su quanto operato finora dalla Seprio Servizi: «È dunque il Comune di Tradate che da lezioni alla Corte dei Conti, o forse è la Corte ad insegnare al Comune come si applica la legge in materia di incarichi esterni? E ora una domanda: gli incarichi affidati in questi ultimi anni dal Comune di Tradate, con modalità diretta, senza nessuna prova comparata di titoli e colloquio, sono legittimi? È doveroso a questo proposito sapere cosa ne pensa il sindaco, anche se la domanda la rivolgeremo, per competenza, alla Corte dei Conti, oltre a sottoporre a giudizio della magistratura contabile le funzioni degli incaricati dell’Ufficio di staff del Sindaco, che chiamati direttamente e personalmente dal primo cittadino, per coadiuvarlo nel controllo e nella vigilanza, si sono trasformati in funzionari istruttori dell’urbanistica, della progettazione e delle varianti di Piano Regolatore».
 
Il sindaco Candiani risponde così alle dichiarazioni della minoranza: «È il solito gruppo di sciacalli che cerca di avventarsi sull’amministrazione. Non è niente di nuovo. Non mi stupiscono i termini che usano, sempre più determinati ad augurarsi le sciagure, quasi fossero contenti delle difficoltà con cui bisogna confrontarsi nella gestione dell’amministrazione. Va però detto che confondono nella realtà più fatti. Come la questione delle attribuzioni degli incarichi: è una situazione che Tradate condivide con gran parte dei comuni che hanno delle patrimoniali, perché la normativa è tutt’altro che chiara. Comunque su questo punto, ora che la normativa è più chiara, modificheremo il regolamento come dice la Corte dei conti. Ce l’hanno detto, sono stati chiari e lo faremo».
«Per quanto riguarda gli altri aspetti sulla gestione dei rapporti con la patrimoniale comunale da parte delle minoranze – conclude Candiani – abbiamo dichiarato che non c’è nulla da ridire. Sarà utilizzata la commissione bilancio per approfondire e conoscere tutto sulla patrimoniale, sempre che poi gli stessi che fanno queste osservazioni si degnino di partecipare alla commissioni, dove la maggiora è sempre presente ma la minoranza latita, in termini di proposte e spesso anche in termini di presenza fisica».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Maggio 2010
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