Studenti sotto esame per dare il voto alla Scuola
Gli alunni di seconda e quinta delle elementari e di prima media hanno sostenuto la prova Invalsi. Il preside della Dante spiega cos'è e a cosa serve
Si chiama prova "Invalsi" e ai più suona come una vuota misura burocratica. Si tratta, invece, della verifica della qualità del sistema Scuola Italia, così come avviene in altri paesi europei.
Dal 2000, anno della Conferenza di Lisbona, la scuola italiana è impegnata a verificare il proprio sistema di insegnamento, analizzando i risultati ottenuti in base alle competenze e abilità che riesce a trasmettere ai giovani.
In questi giorni, dunque, in tutte le elementari e le medie d’Italia, gli alunni di classe seconda, quinta e prima media hanno sostenuto due prove: una di italiano con comprensione di un testo, grammatica e lessico e una di matematica, con quesiti di aritmetica, geometria e logica.
Gli elaborati, restituiti in forma anonima con un questionario che indaga sul back ground del singolo studente, verrà inviato all’Istituto nazionale di Valutazione che li registrerà per restituirli alle singole scuole per un’ulteriore valutazione interna: « Le prove servono a livello nazionale per valutare la qualità del proprio sistema di insegnamento – spiega Vittorio Fabbricatore, preside della media Dante di Varese – e poi vengono analizzati dalle singole scuole che possono constatare la preparazione dei propri studenti, in un confronto con la media nazionale e regionale. Devo dire che, negli scorsi anni, il livello dei ragazzi della Dante è stato decisamente buono, superiori alle media. Per noi, è uno strumento fondamentale anche perchè ci permette di adeguare i nostri programmi alle indicazioni che, più in generale, arrivano da organizzazio internazionali come l’Ocse».
L’Ocse, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, da alcuni anni valuta la preparazione degli studenti in base ad alcuni parametri precisi: un testo da analizzare e capire ( lo stesso tradotto in 43 lingue diverse) e alcuni problemi di matematica, dove rientrano aritmetica, geometria, calcolo delle probabilità e statistica: « Il Pisa ci relega sempre nelle posizioni basse della classifica – commenta il preside – ma questo è legato anche al fatto che la scuola italiana non approfondisce alcuni insegnamenti ritenuti strategici a livello mondiale. La prova Invalsi è una sorta di esame in linea con il PISA che ci permette di renderci conto, a livello generale ma anche particolare, come lavorare per formare studenti in grado di affrontare le sfide di domani».
Oltre alle prove odierne, il 17 giugno anche i ragazzi di terza media saranno impegnati nella prova INVALSI, uguale per tutta Italia e che varrà, a differenza di quella odierna, per calcolare il voto finale: « I risultati ottenuti in questi anni – assicura Fabbricatore – indicano che in Lombardia il livello raggiunto dalle scuole è superiore alla media nazionale. Non è il caso di parlare di grandi differenze, ma una leggera superiorità esiste»
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