Come ti porto il Cesena in Serie A

Marco Parolo, centrocampista gallaratese, ha realizzato la rete decisiva per la promozione dei romagnoli. "E ora tifo Varese"

Stadio “Garilli” di Piacenza, 47′ minuto di gioco: il Cesena attacca, la difesa piacentina respinge un assalto dei cavallucci in malo modo, la palla viene raccolta da Marco Parolo il quale fa partire un destro velenoso che inganna il portiere biancorosso per insaccarsi in rete. E’ il gol dell’1-0, vantaggio che durerà fino al termine della gara e che permetterà alla squadra romagnola di aggiudicarsi la promozione diretta in serie A ai danni del Brescia, battuto a Padova.

Marco Parolo è un centrocampista dai piedi molto educati, nato a Gallarate venticinque anni fa, e arrivato sull’Adriatico solo quest’estate dopo una carriera spesa in Lega Pro tra Como, Pistoiese, Foligno e Verona, anche se il suo cartellino appartiene da due stagioni al Chievo, pur non avendo mai vestito la maglia gialloazzurra.

Marco, quali sono le sue sensazioni dopo aver conquistato la serie A?
«Non posso negare che è una gioia indescrivibile, è uno di quei sogni a cui pensi quando sei bambino e ti vedi calciatore nel futuro».

Se la aspettava una cavalcata del genere? Il Cesena era appena stato promosso dalla Lega Pro e le aspettative forse non erano quelle di salire, conferma?
«Credo che quasi nessuno a inizio stagione pensava a un risultato simile. Sono arrivato in Romagna sapendo che il progetto era buono, ma mai e poi mai avrei pensato alla serie A. Ad agosto sembrava un’utopia, poi mano a mano che le partite passavano ci siamo resi conto che eravamo inferiori a pochi e che potevamo farcela. Poi il resto è un racconto da favola».

Ci racconti gli attimi in cui ha visto il pallone gonfiare la rete.
«Ricordo davvero poco di quegli istanti: ho visto la palla entrare e ho cominciato a correre per il campo a caso, avrei fatto due o tre giri della pista d’atletica per scaricare l’adrenalina, ma ovviamente non potevo. Devo dire che i momenti successivi al gol sono ancora abbastanza opachi, non mi ritornano in mente in maniera troppo lucida».

La prossima stagione potrebbe vestire la maglia di Chievo o Cesena, entrambe squadre della massima serie, qual è la sua preferenza?
«Pur di giocare in serie A, onestamente, mi andrebbe bene qualsiasi squadra, non faccio lo schizzinoso. Devo ammettere però che qui a Cesena mi sono trovato davvero molto bene, la squadra è fantastica, abbiamo creato un ottimo gruppo e poi la gente è pazza per noi. Non mi dispiacerebbe se i bianconeri mi trattenessero».

Lei è cresciuto a Gallarate: preferisce la Pro Patria o il Varese?
«Questa volta la risposta è secca: biancorossi! Pur avendo giocato nel Como il Varese è la squadra a cui sono maggiormente legato sin da piccolo».

Segue le due varesine?
«Non riesco a vedere le partite, ma leggo i risultati e le classifiche. Sono contento che la squadra di Sannino stia lottando per la serie B e spero possano raggiungere questo obiettivo, ma devo dire che sono anche dispiaciuto per la retrocessione della Pro, anche per come è arrivata. Da un anno sono passati dalla finale dei play off per la cadetteria alla retrocessione in Seconda Divisione. Pazzesco».

Quest’estate cosa farà?
«Mi voglio godere questa promozione festeggiando il più possibile, poi mi dedicherò alle vacanze e al relax: è stato un campionato duro e impegnativo, ho bisogno di ricaricare le batterie per ripartire il prossimo anno alla grande… sperando di giocare lassù».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Giugno 2010
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