Facciamo di Malpensafiere una Cittadella della Scienza

L'intervento di Mauro Colombo, Direttore Generale di Confartigianato Imprese Varese: "Del futuro del centro polifunzionale decidano gli attori locali coinvolti"

Proseguono le riflessioni di Mauro Colombo, Direttore Generale di Confartigianato Imprese Varese, rivolte al futuro del nostro territorio e delle sue imprese.

Del futuro di Malpensafiere dovranno decidere tutti gli attori locali coinvolti. Ma la decisione dovrà guardare al futuro e alla possibilità di porre sul nostro territorio quegli enzimi progettuali che possano portare alla presenza di strutture estremamente flessibili. Strutture che non dovranno, necessariamente, erogare fondi o aiuti diretti alle imprese ma svolgere attività di promozione, informazione sulle opportunità finanziarie, tecnologiche e di mercato, di coordinamento degli interventi pubblici sul territorio e fare da stimolo a nuove iniziative private. E incoraggiare, supportare, sviluppare il sistema imprenditoriale, la collaborazione tra aziende, la loro aggregazione e la valorizzazione reciproca, in base alle proprie specializzazioni ed alle peculiarità della propria area territoriale.
 
La provincia di Varese è ricca di humus imprenditoriale, ecco perché non si può pensare al futuro di Malpensafiere senza considerare la sua trasformazione in struttura con la quale sperimentare un nuovo modo di gestire il sistema economico già esistente per aumentarne le sinergie, promuovere la valorizzazione delle risorse e la diffusione/condivisone delle conoscenze. Malpensafiere potrà essere il luogo dove si studia, si rappresenta e si anticipa il futuro: non solo economico e imprenditoriale, ma anche di vita quotidiana. Dai nuovi materiali e prodotti per l’impresa agli ultimi derivati dedicati alla mobilità, all’abitare, ai servizi alla persona, alla socialità.
 
Un punto di riferimento per l’intera collettività attraverso il quale individuare i fabbisogni di imprese e cittadini e realizzare gli strumenti con i quali soddisfarli. Il tutto partendo da un’idea condivisa di regia sovraistituzionale che studi il progetto, elabori idee e proposte, si faccia promotrice di un Polo trasversale (di un’utilità riconosciuta per tutti) dove il “governo” del territorio possa lavorare fianco a fianco con le associazioni di categoria, i centri-studi, gli atenei. Malpensafiere non come “contenitore”, dunque, ma come centro di elaborazione di esperienze, conoscenze, imprenditorialità e Università. Dove settori e discipline diverse si integrano per esprimere capacità innovativa, affrontare e controllare diversamente il mercato, programmare il lavoro secondo un’organizzazione manageriale. Per spostarsi dai tradizionali distretti d’impresa (legati alle specificità dei settori) ad un’idea globale (seppur giocata sul nostro territorio) del fare impresa.
 
Un Polo dove cultura, divertimento ed eccellenza potranno crescere insieme (coinvolgendo anche scolaresche e famiglie) per dare vita ad una Cittadella della Scienza con l’integrazione del CentroCot, sedi distaccate dell’Università dell’Insubria e della LIUC,  punti di confronto di istituti di credito (di gruppo o popolari), Camera di Commercio (già c’è) e Regione Lombardia. 
 
Oggi manca ancora un sistema di relazioni funzionali. Associazioni di categoria e istituzioni del territorio sono chiamati a ridurre questa distanza, perché il vero fattore di competitività per il territorio è la conoscenza. E le Associazioni di categoria, in tutto questo, sono il vero punto di svolta: perché conoscono le imprese e i loro bisogni, le loro debolezze e le loro qualità, quanto sanno essere uniche nel prodotto, nella creatività, nell’ideazione. 
 
Il costo di questo sogno? Parliamone, ma coinvolgendo chi fa politica, chi fa economia e chi fa finanza. Razionalizzando la presenza dello Stato sul territorio, accorpando le micro-realtà istituzionali (con costi elevatissimi) e riorganizzando la rete dei servizi in base a criteri di efficacia-efficienza, potremmo sorprenderci di quanto il futuro di Malpensafiere non sia poi così lontano.
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Giugno 2010
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