I sindaci di Malpensa ascoltano la Regione
Presenti alla seduta straordinaria i primi cittadini dei comuni direttamente interessati dall'aeroporto
Il consiglio regionale si riunisce a Malpensa (nella vicinissima Volandia, per ragioni logistiche). I sindaci del territorio accolgono l’occasione di volta in volta con prudenza, con soddisfazione o con scetticismo. Nondimeno, un accordo di massima fra i Comuni del CUV Malpensa appare chiaro: chiedere che la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) preceda ogni altra considerazione.
Qui Lonate Pozzolo
Piergiulio Gelosa è tutt’orecchie: il suo è il Comune più direttamente nell’occhio del ciclone Malpensa, e non da ieri, fra delocalizzazioni e terza pista. «Il rischio che la montagna partorisca il topolino è sempre dietro l’angolo – dichiara – tuttavia sarebbe sbagliato pensare che da oggi non possa emergere qualcosa di concreto. Del resto, ci è rimasto solo l’ottimismo». Un ruolo più deciso della Regione sul Piano d’Area Malpensa, la VAS (Valutazione ambientale strategica), il congelamento della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) «e di ogni altra azione unilaterale da parte di Sea a casa nostra» restano punti irrinunciabili. «Si è detto che va ricostruito un rapporto col territorio, è l’ammissione che qualcosa non è andato. Preoccupa che ci sia chi si pone a priori "a favore" dello sviluppo (leggi terza pista) senza prima analizzare le condizioni di chi ha pagato il tributo più alto a Malpensa. Le disfunzioni nascono dalle piccole cose: per fare un esempio, e ne ho riferito personalmente al presidente Formigoni, si veda la situazione de Il Perograno, cooperativa sociale che lavora con i disabili e si trova in pieno sotto le curve isofoniche» (che misurano la rumorosità delimitando le zone da delocalizzare ndr).
Qui Ferno
Mauro Cerutti batte sul tema della Vas come precondizione di ogni ulteriore discorso e sulle delocalizzazioni. «Come primo impatto questa occasione è positiva, si viene ascoltati, si condividono documenti. Come CUV abbiamo trovato un’uinità di fondo; poi, terza pista o non terza pista, bisogna vedere l’aeroporto sì come risorsa ma nel rispetto delle regole. La VAS prima della VIA, per garantire il rispetto dell’uomo e dell’ambiente; solo così potremo condividere uno sviluppo compatibile con il nostro territorio. Sulle aree delocalizzate, dico che la Regione avere un ruolo determinante, l’esigenza del recupero di queste aree è evidente, sono inutilizzabili e frammentate, non tutti le hanno lasciate, la Regione deve farsi carico del problema». S’intende, con adeguate compensazioni ai Comuni interessati. «Non vorrei che la terza pista adesso diventasse la panacea di tutti i mali. Oltretutto vorrei ricordare che già ora il 7% degli investimenti sull’aeroporto deve essere riservato a mitigazioni ambientali».
Qui Golasecca
Il verdeggiante paese alto sulla sponda del Ticino ha forse meno problemi immediati di Ferno o Lonate ma il sindaco Madì Reggio non perde di vista le questioni principali. «Secondo la VAS del Parco Ticino presentata qualche anno fa lo sviluppo di Malpensa già allora non era sostenibile. Poi erano state identificate risorse e fondi per interventi a carattere ambientale che si sono visti solo in piccola parte. Vedo con piacere che finalmente ci si rende conto che il ragionamento deve essere più ampio della sola Malpensa e del suo intorno, deve riguardare il Nord e il suo sistema aeroportuale, ci sono realtà da potenziare, vedi Brescia. Sulla terza pista, per ora quale documento la avalla? Fin qui c’è una volontà politica di andare al potenziamento dell’aeroporto, poi se la VAS dirà che l’opera è sostenibile… Il fatto è che la salubrità dei luoghi, di cui da sindaco devo preoccuparmi, è già oggi minacciata». Dalle ricadute… di carburante a quelle economiche: «Uno studio della Provincia di Varese presentato lo scorso novembre dichiarava che la terza pista non era poi così a vantaggio dell’imprenditoria locale».
Qui Arsago Seprio
«Stanotte ad Arsago non si è dormito!». Claudio Montagnoli va dritto al problema del suo paese, condizionato dalle rotte dei decolli. «Poi si dice che l’aeroporto deve convivere col territorio. Fin qui non si è sentito nessuno, in questo consiglio regionale, parlare di ambiente. Si usano le piste di notte, regole o no; e avessero risposto una volta, dall’Enac (l’ente per l’aviazione civile ndr), alle mie reiterate mail! Qui le soluzioni vanno trovate nel segno di un’equa ripartizione dei disagi. Terza pista? Prima di parlarne, si sistemi la situazione attuale, la gente deve vedere cambiamenti e in meglio, piuttosto che ascoltare bei discorsi o proclami. Quello che volevo sentir dire a tutti i consiglieri regionali, da destra a sinistra, era che prima di tutto si deve fare la VAS».
Qui Somma Lombardo
«Questa seduta è un evidente segno di continuità con la passata esperienza di Davide Boni come assessore al Territorio – commenta il sindaco Guido Colombo -. Spero che la discussione si concentri sul tema del territorio che deve credere di più nelle sue possibilità e su un’analisi delle aspettative industriali di Malpensa con un’attenzione particolare all’ambiente e alle attaività di mitigazione ambientale».
Qui Cardano al Campo
Parte un po’ scettico il sindaco di Cardano al Campo Mario Aspesi. «Questa seduta rischia di essere una vetrina, io invece voglio che sia incentrata sul tema della Vas. Qui non con la bandiera del sì o no alla terza pista. Basta pensare che la valutazione ambientale strategica va fatta per opere molto minori rispetto alla terza pista».
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