Ibba: “L’assalto israeliano è stato un atto illegale”

Il consigliere comunale precisa alcuni elementi giuridici e chiede all'Italia di recuperare il materiale sottratto dalle autorità israeliane

Flavio Ibba critica la posizione del ministro Frattini, che ha respinto l’idea di una commissione d’inchiesta internazionale sull’assalto alle navi della Gaza Flotilla. «Non sono stupito, visto che Frattini precedentemente non firmò anche il documento di Durban di fatto giustificando la linea governativa israeliana di uccidere e massacrare civili palestinesi e da oggi anche i pacifisti Internazionali.

Chiedete a Frattini come fà a fidarsi della democrazia e delle inchieste di uno stato che ha appena ucciso una decina di Internazionali sequestrando tutti i dispositivi che potevano testimoniare il deplorevole massacro ? Tutti sanno, tranne Frattini, che l’operazione Piombo Fuso ha rimarcato che lo Stato di Israele continua a ritenersi sollevato da ogni regola del diritto internazionale (E’ lo Stato con il maggior numero di risoluzioni internazionale di condanna)». Il consigliere comunale dell’Udc chiede anche al governo italiano «di attivarsi per recuperare il materiale umanitario sottratto dalle autorità israeliane».

Ibba – che nel pomeriggio ha accolto gli attivisti italiani di ritorno a Malpensa – pone anche una questione giuridica sull’assalto consumatosi in acque internazionali nella notte tra domenica e lunedì: «Entrando nel merito: l’attacco è stato compiuto a una nave battente bandiera straniera in acque internazionali. Si tratta di un atto di guerra illegale e quindi di giurisdizione internazionale (Ma la legge è uguale per tutti ?). Bisogna anche ricordare che nel diritto marino, quando un incidente avviene su una nave in alto mare (al di fuori delle acque territoriali di qualsiasi paese), la legge da applicare è quella dello Stato della bandiera della nave sulla quale l’incidente si è verificato. In termini giuridici, la nave turca era territorio turco.
Vi sono quindi due possibilità giuridiche chiare:
Israele è in una situazione di guerra con la Turchia, e l’atto cade sotto la giurisdizione internazionale come un crimine di guerra. O se le uccisioni non erano azioni militari israeliane autorizzate, sono atti di omicidio sotto giurisdizione turca».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Giugno 2010
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