L'”altra Busto” balla e canta con il “griot” senegalese
Lo spettacolo di Modou Gueye presso il cortile di via Pozzi per i Martedì del Villaggio: dal wolof al milanese, ci si capisce a suon di ritmo e di favole, bambini protagonisti
Canti, nenie, favole e danze: tamburelli ipnotici e una lingua che si trasforma, da "aliena" diventa estremamente familiare, dal wolof al milanese passando con effetto comico a indagare i registri regionali dell’italiano, colti nel loro spaccato sociale. È lo stile di Modou Gueye, autentico griot (cantastorie, "trovatore") senegalese prestato da anni alla meneghinità che è sbarcato martedì sera a Busto Arsizio, presso il cortile di via Pozzi, un vero hub dell’associazionismo made in Busto, con "Raccontando il Senegal – Viaggi ed emozioni d’Africa", messo in scena della compagnia teatrale Mascherenere di Milano.
Uno spettacolo che è prima di tutto una festa con protagonisti e attori "importati" sul palco i bambini-spettatori; era infatti Il Villaggio in Città, cooperativa sociale che proprio a bambini e ragazzi si rivolge, a organizzare la serata che ha visto un buon riscontro di pubblico, facendo da controcanto alla seriosità del concerto in San Giovanni.
In via Pozzi, un po’ il tamburo, un po’ le storie e lo schema a chiamata e risposta del griot e del suo pubblico (partecipe per definizione), un po’ le canzoni tradizionali che finiscono "a juke-box" per sconfinare, fra l’enstusiasmo dei più piccoli, nella Waka Waka portata a fama globale dall’onnipresente (e deliziosa) Shakira, mentre adulti e bambini che sul palco "diventano", con un cappello e un mantello, gli animali delle favole africane (la scimmia, la lepre, il saggio ragno Anansi…) piene di metafore sulla natura umana, come quelle di Esopo.
E tante battute sul turismo dei "bianchi" in Africa, su una condizione precaria a cavallo tra mondi così vicini e così lontani, sulle difficoltà di adattamento di chi viene qui per trovare fortuna e sbatte quasi inevitabilmente contro burocrazia e lavoro nero. Applausi da grandi e piccini per Modou Gueye, alla fine capace di raccontarsi con ironia da cabaret, e appuntamento ai prossimi martedì del Villaggio.
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