“La manovra taglia anche la cura dei parchi”
Milena Bertani, Presidente Parco Lombardo della Valle del Ticino, critica i tagli imposti dala manovra finanziaria:"serve il federalismo ambientale"
“La manovra finanziaria preclude l’esercizio di molte delle funzioni di esclusiva sensibilità ambientale e sociale di competenza dei parchi, impedendo di fatto le azioni politiche di sistema”.
Si esprime così Milena Bertani, Presidente Parco Lombardo della Valle del Ticino, commentando i tagli introdotti dalla nuova finanziaria.
“Questo taglio – scrive la presidente – disposto unilateralmente dallo Stato va per la prima volta ad intaccare pesantemente il principio della necessaria corrispondenza tra le funzioni obbligatorie per legge e le risorse necessarie per il loro esercizio.
I Parchi sono luoghi nei quali si raggiungono obiettivi di qualità ambientale e conservazione della biodiversità generando occupazione anche indotta – ad esempio nel settore agricolo per la valorizzazione delle produzioni tipiche e della multifunzionalità aziendale – perché questi territori sono diventati ambite mete nel settore del turismo sostenibile. Senza sottovalutare i servizi resi alla collettività in termini di riduzione dei gas serra, qualità delle acque e dell’aria, contenimento del rischio idrogeologico, difesa del paesaggio e della biodiversità”.
Il perchè di queste conseguenza è spiegato molto bene dalla presidente stessa: “La copertura finanziaria delle spese di parte corrente per i nostri Enti è garantita principalmente dal contributo pro-capite che ciascun ente consortile (Provincia, Comuni e Comunità Montane) versa obbligatoriamente ogni anno e da un contributo forfettario di Regione Lombardia. I vincoli imposti dalla manovra per gli Enti che non sono in grado di rispettare il Patto di stabilità potrebbero, già a partire dal corrente anno, indurre gli stessi a scegliere se continuare a finanziare i Parchi o garantire lo stipendio ai propri dipendenti. Oppure decidere di scegliere se finanziare la qualità ambientale o i servizi sociali, ovvero quelli scolastici”.
Una possibile soluzione la presidente la individua in una sorta di federalismo ambientale sulle tasse aeroportuali:
“Nella manovra il legislatore ha voluto assicurare un sostegno economico significativo solo alla città di Roma stabilendo una addizionale sui diritti di imbarco dei passeggeri degli aerei in
partenza dagli aeroporti romani, fino ad un massimo di 1 € per passeggero. Un costo a totale carico degli utenti, un saldo invariato nelle previsioni economiche della manovra.
I dati Enac dicono che i passeggeri degli aeroporti di Fiumicino e Ciampino sono stati nel 2009 oltre 38 milioni. Gli scali italiani, nel 2009, hanno registrato un traffico di quasi 130 milioni di passeggeri. Se questo principio oggi venisse pacificamente accolto dal Parlamento italiano noi riteniamo che il legislatore debba procedere contestualmente anche al riconoscimento dell’autonomia impositiva dei Parchi italiani mediante l’applicazione del medesimo tributo per tutti i passeggeri degli aeroporti italiani il cui importo dovrà essere destinato alle aree protette per il tramite delle Regioni di competenza. Basti pensare che solo in Regione Lombardia ben due scali (Malpensa e Linate) il cui traffico è di oltre 25 milioni di passeggeri, sono addirittura ricompresi in due importanti Parchi (Ticino e Agricolo Sud-Milano)”.
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