La Regione a Malpensa, ma per ora nessuna decisione

Nel consiglio straordinario a Volandia si decide di inviare tutta la documentazione in Commissione per lavorare a un documento unitario. Sviluppo, lavoro e infrastrutture le parole chiave

Perché votare tre documenti diversi quando si può scriverne uno comune? Deve essere questo il pensiero che è corso nella mente dei consiglieri regionali lombardi riuniti in via straordinaria martedì mattina a Malpensa. Come aveva annunciato il presidente Davide Boni, oggi il consiglio regionale si è infatti riunito non al Pirellone, ma al Museo Volandia a fianco di Malpensa per parlare dell’aeroporto e del suo sviluppo. I gruppi consiliari si sono presentati con tre diversi ordini del giorno da votare: uno di Pdl e Lega, uno del Pd e uno dell’Italia dei Valori. Ma al momento della votazione finale – dopo quattro ore di dibattito che ha visto gli esponenti varesini fra i protagonisti – ecco la nuova decisione approvata da tutti i capigruppo e votata dal Consiglio: ritirare gli ordini del giorno e inviare tutta la documentazione prodotta alla Commissione competente. Sarà quest’ultima a elaborare un documento comune che abbia al centro i temi delle opportunità di sviluppo da cogliere e l’integrazione con il territorio. Per la verità, gli ordini del giorno presentati da Pdl-Lega e Pd contenevano già dei punti comuni, ma si differenziavano su alcuni aspetti fondamentali come la terza pista – presente del documento della maggioranza – e la valutazione ambientale strategica (Vas) – inserita della proposta del Pd.

Il Consiglio regionale – costato in tutto 8mila euro e che ha visto la partecipazione di 68 consiglieri su ottanta e di tutta la Giunta – torna quindi a Milano senza nessuna decisione presa per ora, ma con le parole “sviluppo, infrastrutture e lavoro” sulla bocca di tutti. «Malpensa ha imboccato la via del rilancio e della crescita – ha commentato nel suo intervento il presidente Roberto Formigoni -. Può essere un motore di sviluppo e occupazione per la Regione e il Paese». All’assessore alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo è toccato il compito di tracciare le tappe infrastrutturali previste nei prossimi mesi: entro Expo2015 il quarto binario fino a Parabiago e successivamente il terzo con Gallarate; da settembre il collegamento Freccia Rossa diretto da Roma e Bologna; da dicembre quattro collegamenti all’ora da Milano, due dalla stazione Cadorna e due dalla Centrale; da settembre il collegamento Bellinzona-Malpensa. Un tema, quello delle infrastrutture, su cui è tornato a più riprese anche il Partito democratico. «Serve una visione pluriennale, che guardi ai prossimi vent’anni – spiega il varesini Stefano Tosi -. Malpensa e il territorio hanno bisogno di veder confermate le risorse, mentre invece dal governo arrivano segnali preoccupanti. Il triplicamento della Rho-Gallarate è fondamentale e anche il collegamento diretto fra i terminal 1 e 2. Serve una strategia di profilo non locale, ma interregionale e un piano d’area che guardi oltre a Malpensa e non in dimensione francobollo». Un futuro che per l’altro consigliere democratico Alessandro Alfieri passa per la «rinegoziazione degli accordi bilaterali con gli altri paesi per poter attrarre nuove compagnie. La nostra comunità imprenditoriale ha bisogno di collegamenti diretti e veloci con paesi in crescita come Brasile e Cina».

 
Nel dibattito, in cui sono intervenuti una dozzina di consiglieri, è entrato più volte anche il tema spinoso della terza pista. Se l’Italia dei Valori dichiara che si tratta di una «cementificazione con cui non potremo mai essere d’accordo», il consigliere gallaratese del Pdl Rienzo Azzi si dice sbalordito «dall’ambiguità della politica. Oggi siamo tutti qui a dire che Malpensa è una grande opportunità, e poi esponenti del centro sinistra si dicono contrari alla terza pista a priori».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Giugno 2010
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