“Lavoriamo insieme per una Confederazione Elvetico-Insubre”
Il movimento econazionalista Domà Nunch rilancia l’ipotesi di unificazione: “Saremmo un territorio di 16 milioni di abitanti con un Pil come i Paesi Bassi”
«La notizia riportate ieri dalla stampa in merito alla proposta del deputato elvetico Baetting dell’UDC di allargare i confini della Svizzera a nuovi territori ha sicuramente riscosso grande favore nelle popolazioni interessate, in particolare a Varese e Como». Lo sostiene il movimento econazionale Domà Nunch, da tempo assertore delle “libertà insubri”, che torna così a cavalcare la proposta già bocciata dalla Lega Nazionale dei Ticinesi, provocando anche diverse reazioni da parte di alcuni politici varesini.
Secondo il movimento la proposta di unificare sono una confederazione il Canton Ticino e una parte del Varesotto e del Comasco dimostrerebbe «che oramai i tempi sono maturi per esperire le strade più moderne e democratiche per la creazione di nuovi soggetti statuali nell’ambito di un’Europa delle Patrie – dichiara Lorenzo Banfi, Presidente di Domà Nunch -. Da anni noi pensiamo al superamento dell’obsolescente frontiera che separa l’Insubria italiana (piemontese e lombarda) da quella svizzera. Gli amministratori del versante italiano prendano atto che queste non sono fantasie, ma un serio modello per il futuro: una Confederazione Elvetico-Insubre avrebbe dimensioni di tutto rispetto e potrebbe anzi diventare un gigante a livello economico. I numeri, in effetti, lo dimostrano: un’ipotetica Confederazione fra Insubria e Svizzera sarebbe un colosso di quasi 16 milioni di abitanti, con una superficie di oltre 50.000 kmq e un PIL paragonabile a quello dei Paesi Bassi».
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