Liceali volontari al fianco dei minori: un’esperienza da ripetere
Positivo il bilancio dell'esperimento che ha visto 43 ragazze e ragazzi del liceo Candiani affiancare per due ore la settimana gli educatori di Piccolo Principe e Il Villaggio in Città
Scuola e volontariato: binomio vincente, ancora una volta. E ancora più bello quando i ragazzi si fanno "fratelli maggiori" di bambini e ragazzini che per vicissitudini familiari o difficoltà di vario tipo hanno bisogno di un ambiente particolare per recuperare tranquillità e fiducia, che sia in una comunità alloggio o presso un centro diurno. È un esempio certamente da imitare quello dato dal liceo artistico Candiani di Busto Arsizio, e oggi "celebrato" con un simpatico aperitivo nel cortile di via Pozzi. Ben 43 i ragazzi delle classi terze e quarte di vari indirizzi, in maggioranza femmine ma con una significativa presenza maschile, che si sono "prestati" per due ore la settimana, dall’aprile scorso, a compiti educativi e di supporto al lavoro di due cooperative sociali attive con i minori come Piccolo Principe e il Villaggio in Città. Un’esperienza che li ha coinvolti postivamente ed arricchiti: 25 tra loro la proseguiranno in modo più informale, ancora per qualche settimana, prima delle vacanze. E visto il successo, se appena sarà possibile organizzare la cosa, l’anno prossimo "si riparte" già a ottobre, visto anche il desiderio espresso da alcuni di poter dare più continuità all’esperienza.
Patriza Corbo per Piccolo Principe, che conta oltre che sull’omonima comunità alloggio per minori, sull’Orso Baloo e Il Volo, e Enza Schillaci per Il Villaggio in Città (centri diurni il Canestro e il Tappeto Volante) hanno ricostruito brevemente l’esperienza, con il dirigente del liceo Andrea Monteduro a dare la sua "benedizione" ai ragazzi. «La libertà è quella di scegliere, in primo luogo. Vi stiamo aiutando a scegliere chi vorrete essere, facendovi anche conoscere la solidarietà. Che non è "la carità": è lavorare insieme. E io sono fiero di voi». A guidare e coordinare il gruppo di adolescenti la professoressa Franca Sesto: «i nostri ragazzi si sono presi delle responsabilità, è emersa quella maturità che magari sui banchi non noteresti… del resto il nostro preside l’ha detto con parole adatte: questo liceo non è una scuola "seduta"».
Le testimonianze dei ragazzi, nella loro semplicità e timidezza, rivelano un piccolo spaccato dell’attività quotidiana a contatto con bambini e giovanissimi che vengono spesso da situazioni difficili.
Valentina Rabolini, studentessa di quarta grafici, ha collaborato con Piccolo Principe. Cose semplici, racconta, aiutare i ragazzini a fare i compiti, o accompagnare a prendere un gelato. Piccoli gesti molto importanti, rimarcava Patrizia Corbo, perchè se la genitorialità nella struttura residenziale è centrale, l’elemento della fraternità, dell’avere una sorella, un fratello più grande al fianco, è nuovo e promettente. «A casa si porta tanto» dice Valentina, «si vede di certi bambini che hanno una parte d’animo sofferente, anche se lo tengono dentro. Con una ragazzina, V., ho parlato un pomeriggio intero, l’ho trovata molto più matura dei suoi anni». Roberta Mantica, di quarta design, ha invece visuto l’esperienza con Il Villaggio in Città. «Si impara tanto, i bambini ti accolgono sempre in modo diverso, ma sempre dandoti davvero il cuore, e sono sempre uscita contenta». «Ragazzi "complicati", anche nel modo di pensare» commenta Diego, studente di terza. «Li si aiuta nei compiti, ci si fa compagnia», nulla di "eroico", dice quasi schermendosi. Esperienze che se oggi sono un arricchimento al curriculum, per ragazze e ragazzi saranno d’aiuto per essere un domani genitori. Ma soprattutto fanno conoscere l’altro, la relazione, in modo diverso e mai superficiale.
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