Ospedale di Busto primo in Lombardia nella telesorveglianza
Dal 2006 al 2009, l’Unità Operativa di Cardiologia ha seguito con un sistema di telesorveglianza domiciliare 106 pazienti, collocandosi in una speciale classifica della Regione Lombardia al primo posto per numero di persone “arruolate”
Scompenso cardiaco: all’ospedale di Busto Arsizio i pazienti affetti da questa patologia hanno la possibilità di essere “telesorvegliati”. A partire dal 2004 con l’adesione a un progetto sperimentale denominato “Criteria”, l’Unità di Cardiologia, diretta dal dr. Marco Onofri, ha seguito un numero di pazienti affetti da scompenso cardiaco mediante un sistema di telesorveglianza domiciliare che ha portato il reparto ad essere il primo in Lombardia, su 25 strutture inserite nello studio, per numero di persone coinvolte: in totale 106. I dati relativi a questa modalità di gestione delle persone affette da scompenso cardiaco sono stati recentemente pubblicati sul sito di Regione Lombardia.
“L’obiettivo di tale metodologia assistenziale – spiega il primario Marco Onofri – è ridurre il rischio di riospedalizzazione per recidiva di scompenso cardiaco che, secondo la letteratura medica, avviene nel 50% dei casi entro un anno dalla dimissione ospedaliera. Inoltre, la telesorveglianza domiciliare può migliorare la qualità di vita del paziente, costantemente controllato, non solo durante le visite programmate in ospedale, ma anche a casa”.
I numeri dello scompenso
In Italia lo scompenso è l’unica malattia cardiovascolare in aumento. “I pazienti affetti da questa patologia – aggiunge Sergio Lombroso, referente del progetto – sono circa un milione ed i nuovi casi diagnosticati ogni anno sono 170mila, numero che comporta ogni giorno 500 ricoveri ospedalieri. Il rischio di scompenso aumenta con l’età ed il paziente scompensato ha mediamente altre tre patologie cliniche invalidanti. Gli studi epidemiologici stimano che il numero dei pazienti raddoppierà entro il 2030”. Nel 2009 all’ospedale di Busto Arsizio sono stati ricoverati per scompenso cardiaco 889 pazienti per 10mila 319 giornate di degenza, di questi 327 hanno necessitato di ricovero in Cardiologia (3.577 giornate di degenza). Di questi ultimi, sono stati 34 quelli selezionati per la procedura di telesorveglianza domiciliare in base ad alcuni requisiti predefiniti. Il percorso prevede il coinvolgimento del medico di Medicina Generale che esprime parere vincolante rispetto all’inserimento del paziente nel programma di telesorveglianza domiciliare.
La patologia
Lo scompenso cardiaco è una condizione nella quale il cuore non è più in grado di pompare sangue in maniera adeguata alle richieste dell’organismo. “Una minore quantità di sangue – spiega ancora Lombroso – comporta una minore disponibilità di ossigeno per i vari organi e la comparsa di una serie di sintomi da non trascurare, quali un senso di stanchezza/debolezza o difficoltà di respiro (mancanza di fiato/respiro corto) specie dopo uno sforzo fisico o quando si è distesi. Si possono accusare anche accessi di tosse, mancanza di fiato durante la notte ed episodi di vertigini associati a senso di confusione mentale”.
Nelle fasi più avanzate della malattia i sintomi peggiorano per frequenza e intensità. “Si può avvertire difficoltà di respirazione anche dopo semplici attività – prosegue lo specialista -, come vestirsi o muoversi in casa. I sintomi respiratori sono segno di congestione e di accumulo di liquidi nel polmone. Altri segni di accumulo di liquidi nel corpo – conclude il cardiologo – sono la comparsa di gonfiore alle caviglie, piedi, gambe e aumento rapido del peso corporeo.”.
“Gli attuali sistemi di cura e controllo clinico-telemetrici, farmacologici e anche tecnologici – conclude il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Pietro Zoia – permettono di migliorare continuamente la qualità e anche la durata della vita di queste persone che in un recente passato erano destinate inevitabilmente ad una lunga e inarrestabile sofferenza. L’adesione al programma di Regione Lombardia ha consentito di migliorare il percorso sanitario di questi pazienti, un’attività possibile grazie alla competenza e all’entusiasmo degli infermieri e dei medici della Cardiologia bustocca e al coinvolgimento dei medici di Medicina Generale nell’ottica di una sempre più stretta sinergia tra ospedale e territorio”.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Clara Fiore su 2024 da record, l'Ospedale del Ponte è tra i primi quattro centri lombardi per numero di accessi
gokusayan123 su Rissa al bar a Saronno, il Questore dispone la chiusura del locale per 30 giorni
feimoncb su Poste centrali di Busto Arsizio: ecco come chiudere l'anno perdendo un cliente
italo su Poste centrali di Busto Arsizio: ecco come chiudere l'anno perdendo un cliente
lenny54 su Botti vietati a capodanno a Varese
GianPix su Arriverà domani
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.