Protesi alle ginocchia: Varese fa scuola

Incontro tra specialisti ortopedici al Circolo per conoscere una tecnica di intervento per le protesi al ginocchio messa a punto negli USA dal professor Cherubino

Protesi al ginocchio con valutazione dei legamenti instabiliIncontro ad alto contenuto scientifico all’ospedale di Circolo di Varese. Una selezione di ortopedici si confronterà con il primario Paolo Cherubino che da alcuni mesi ha adottato una metodica chirurgica messa a punto da lui stesso insieme a un’equipe di Las Vegas diretta dal Dr Russell Nevins dello Spring Valley Hospital di Las Vegas.

L’innovazione riguarda gli interventi protesici del ginocchio e assicura una maggiore migliore stabilità della tensione dei legamenti e, quindi, la tenuta dell’impianto negli anni.

Oggi la chirurgia protesica del ginocchio è in costante ascesa in termini di numero di pazienti che richiedono, a causa di una degenerazione articolare, il ricorso ad una articolazione artificiale. Il rapporto tra interventi di sostituzione protesica all’anca ed al ginocchio ha ormai raggiunto la parità con eguale numero annuo degli uni e degli altri.
 
Il sistema messo a punto, denominato e-Libra, garantisce durante l’intervento chirurgico di ottenere una stabilità dei legamenti dell’articolazione protesizzata. «Questo tipo di intervento si contrappone all’utilizzo del computer – spiega il professor Cherubino – Attualmente, in moleti interventi si decide la collocazione della protesi tra le articolazioni. È un contributo importante per individuare la migliore posizione ma non dà garanzie sulla stabilizzazione dei legamenti sia se in posizione distesa sia piegata. Ed è proprio questo il punto più delicato di questi interventi. Questa tecnica. inoltre garantisce una riduzione del dolore post-operatorio e un più precoce protocollo riabilitativo al fine di ottenere una completa escursione articolare, una migliore qualità del cammino ed in definitiva di allungare la vita della protesi stessa».

Il primario varesino, assistito dal professor Fabio D’Angelo, da circa quattro mesi sta utilizzando questo metodologia: « Le protesi impiantate in questo modo sono già una quarantina e i controlli effettuati hanno evidenziato i vantaggi preventivati». Anche con questa tecnica innovativa è previsto l’uzo del computer ma solo per registrare la forza interna ed esterna delle articolazioni: « Ogni ginocchio ha una struttura propria. Si comincia con alcuni tagli e si verifica la forza articolare per poi riprodurla una volta installata la protesi. Questa valutazione, una volta acquisita la tecnica, richiede giusto uno o due minuti in più, ma i vantaggi successivi sono notevoli. La garanzia della stabilità viene assicurata dai tagli precisi delle articolazioni sui cui si innesta la protesi. L’intervento è sicuramente indicato a quanti hanno i legamenti instabili».

 

Il professore, dopo l’uscita alla Quiete dove assumerà la vesta di direttore scientifico per realizzare in città un sistema assistenziale completo che permetta anche soluzioni di ricovero a pagamento, torna  a far parlare con un evento esclusivamente scientifico, che pone il dreparto da lui diretto tra i più ainnovativi e attenti ai progressi scientifici.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Giugno 2010
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