Regioni sul piede di guerra, pronte a restituire le competenze

Decisione unanime di tutti gli enti: rimettere al Governo centrale le materie a loro trasferite a suo tempo con le leggi Bassanini. Il Pd contesta Formigoni e il governo

«Irricevibile, insostenibile, sproporzionata». La valutazione della manovra da parte dei
presidenti delle Regioni è stata unanime e la decisione di restituire le competenze è stata annunciata in mattinata dal presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Vasco Errani. Le regioni restituiranno quindi al Governo centrale le materie a loro trasferite a suo tempo con le leggi Bassanini. Unanimi anche nel chiedere una Commissione straordinaria di inchiesta sugli sprechi. In particolare, le materie le cui competenze verrebbero restituite allo Stato sono il trasporto pubblico locale, il mercato del lavoro, la polizia amministrativa, gli incentivi alle imprese, la Protezione Civile, il servizio maregrafico, il demanio idrico, l’energia e le miniere, gli invalidi civili, la salute, le opere pubbliche, l’agricoltura, la viabilità e l’ambiente.
 
IN LOMBARDIA – «La decisione è stata presa all’unanimità sia da parte dei presidenti di centro sinistra, sia di centro destra, Pdl o Lega che siano», ha sottolineato Roberto Formigoni. Il presidente  della Regione Lombardia ha ribadito, come già fatto nelle settimane scorse, che «il saldo della manovra non è da toccare, ma una rimodulazione è possibile e doverosa. Ieri ho avanzato tre prime proposte: allineare il costo di funzionamento degli organi centrali al livello lombardo (risparmio di 71 miliardi all’anno); ovvero rifare la ripartizione dei tagli in modo che pesino percentualmente in maniera uguale su Ministeri, Regioni, Province e Comuni; potenziare la lotta all’evasione incentivando con benefici fiscali l’utilizzo dei pagamenti in chiaro (con credit card – ndr)».
Anche se d’accordo nei contenuti, il Partito Democratico lombardo attacca però Formigoni sul “metodo”. «In parte è sua la responsabilità – commenta di Luca Gaffuri, capogruppo regionale del Pd. È inutile che adesso faccia il duro. Sicuramente condividiamo appieno la decisione della Conferenza delle Regioni di restituire le deleghe. Ma questo non assolve Formigoni: avrebbe dovuto tenere posizioni più rigide come gli abbiamo già detto nel corso del Consiglio di martedì». Gaffuri ne ha anche per il «Governo che si conferma sempre più centralista e romanocentrico. Con i leghisti così attaccati alla ‘cadrega’ da votare bianco sul territorio e nero nelle istituzioni superiori».
 
PROSSIME MOSSE – «Chiederemo un incontro al premier Berlusconi e ai presidenti di Camera e Senato per illustrare la nostra posizione» ha annunciato Errani. Intanto le Regioni guardano avanti, ribadiscono che “vogliono il federalismo fiscale con la piena e condivisa applicazione – si legge nel documento delle Regioni – della legge 42/2009 in tutte le sue parti”. L’altra proposta accolta, “vecchio cavallo di battaglia”, riguarda l’istituzione di una Commissione straordinaria su sprechi e disfunzioni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Giugno 2010
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