Sciopero generale, le ragioni della Cgil

Venerdì 25 giugno la Cgil ha indetto un’intera giornata di stop per i lavoratori dei settori pubblici e privati per protestare contro la manovra del governo. La manifestazione si terrà a Milano, partenza alle ore 9,30 dai bastioni di Porta Venezia

Per venerdì 25 giugno la Cgil ha indetto uno sciopero generale. Un’intera giornata di stop per i lavoratori dei settori pubblici e privati per protestare contro la manovra del governo ritenuta che la Cgil ritiene «ingiusta, iniqua e con scelte che deprimono ancora di più l’economia».
La manifestazione si terrà a Milano, partenza alle ore 9,30 dai bastioni di Porta Venezia. Per permettere la partecipazione alla manifestazione regionale saranno disponibili pullman che partiranno da Varese, Luino, Besozzo, Sesto Calende, Tradate, Saronno, Gallarate e Busto Arsizio. servizi essenziali, toccati dallo sciopero, hanno comunicato i seguenti possibili disservizi. La Cgil ha messo a disposizione un servizio di prenotazione telefonica (Varese 0332 276111/276203 – Luino 0332 536606 – Besozzo 0332 771035, Sesto Calende 0331 923721 – Tradate 0331 845800 – Saronno 02 9605065, Gallarate 0331 796409 – Busto Arsizio 0331 637575).
Secondo il  maggiore sindacato italiano, il governo ha scelto di colpire solo i lavoratori pubblici e privati, i precari e i pensionati in quanto la manovra blocca i contratti pubblici (anche quelli già rinnovati) e gli scatti di anzianità nella scuola, taglia i trasferimenti alle regioni ed ai comuni. avremo meno risorse per lo sviluppo, meno prestazioni e servizi sociali, più costi per anziani, pensionati e fasce deboli, ferma per un anno la pensione per tutti i lavoratori e le lavoratrici, riduce la salvaguardia per coloro che sono in mobilità, chiude il 40% degli enti di ricerca, congela il turnover e licenzia la metà dei precari in tutta la pubblica amministrazione, blocca la contrattazione di 2° livello, decide il pensionamento a 65 anni delle lavoratrici pubbliche a partire dal 2012. A fronte di questo cadeau di doglianze, la Cgil propone di avviare la riforma fiscale, abbassando la tassazione sul redditi da lavoro dipendente e sulle pensioni, sostenere la lotta all’evasione fiscale, che oggi ammonta a 120 miliardi di euro all’anno, tassare rendite e grandi patrimoni, definire una nuova politica industriale, del terziario e dei servizi, varare un "piano per il lavoro" a favore, in particolare, dei giovani e delle donne incentivando le assunzioni a tempo indeterminato e cancellando le tante precarietà presenti nei settori pubblici e privati, intervenire sugli sprechi e riformare il settore della conoscenza, in particolare è urgente avviare un piano formativo che investa nella scuola e nell’università, rendere flessibile il patto di stabilità per i comuni virtuosi per avviare i Cantieri.

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Pubblicato il 23 Giugno 2010
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