Altro che sciopero, raddoppiate le pagine

“Il gran Pignolo”, al secolo Mauro Della Porta Raffo, giornalista e scrittore, va oltre la questione se aderire o non aderire allo sciopero (ddl intercettazioni). Per lui l’azione da fare è l’esatto opposto

mauro della porta raffo«È una cosa irrazionale, mi viene in mente la gente che non va a votare». “Il gran Pignolo”, al secolo Mauro Della Porta Raffo(in una foto del maestro Giorgio Lotti), giornalista e scrittore, va oltre la questione se aderire o non aderire allo sciopero contro la legge bavaglio (ddl intercettazioni). Per lui l’azione da fare  è l’esatto opposto: «bisognerebbe uscire con il doppio delle pagine». La vera protesta per Della Porta Raffo non sta, dunque,  nel lasciare bensì nel raddoppiare. «I giornalisti non si rendono conto che con questo sciopero fanno un favore ai politici che sono ben contenti. E’ un po’ come quelli che non vanno a votare alle elezioni, una forma di contestazione che piace molto ai politici perché hanno bisogno di meno voti per essere rieletti e soprattutto potranno fare ancora tutto ciò che gli viene contestato».
Sulle intercettazioni il Gran Pignolo spiffera tutto quello che pensa senza bavaglio e reticenze. «Non mi spaventano perché io sono intercettato da quando avevo 18 anni . Quando ero segretario del partito liberale i funzionari della questura me lo dicevano tranquillamente che ero sotto controllo. Oggi si intercetta, ieri si leggevano le lettere. Il problema è però un altro e ha a che fare con voi giornalisti che pubblicate  delle cose di interesse pubblico, ma anche cose che riguardano la sfera personale. Se pubblicaste notizie sulla mia fidanzata segreta mi creerebbe qualche problemino. Se poi aggiungiamo il fatto che i magistrati non applicano le leggi in tema e ci mettono 47 anni per emettere una sentenza, allora concludo che a noi italiani piace molto essere presi in giro».
Per un liberale la libertà dovrebbe essere l’ingrediente principale della vita, eppure ogni tanto il dubbio viene anche a loro. «A Milano facciamo una riunione tra vecchi liberali:  Sterpa, Caputo, Ostellino, Costa e il sottoscritto che, a 66 anni, è tra i più giovani. Un anno alle elezioni abbiamo preso lo 0,39 % dei voti che è il prefisso di Monza. E siccome Oscar Wilde diceva che “Quando la gente è d’accordo con me mi sembra sempre di essere nel torto”, significa che noi liberali avevamo ragione».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Luglio 2010
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