Commercio, anche la periferia vuole il distretto
Una mozione di indirizzo proposta da Corrado (Prc) è stata votata anche dalla maggioranza. L'obiettivo è esportare l'esempio dei commercianti del centro anche nei quartieri e far rivivere la socialità tramite i negozi di vicinato
Distretti del commercio a Busto Arsizio, può esisterne più di uno? E’ questa la domanda che resta sospesa dopo la votazione della mozione di indirizzo nell’ultimo consiglio comunale, tenutosi una settimana fa, presentata dal consigliere comunale di Rifondazione Comunista Antonio Corrado e votata dalla maggioranza con l’astensione del Pd. Il testo chiedeva di allargare anche agli oltre 800 negozi della periferia l’associazione al distretto del commercio e non limitarlo solo agli oltre 300 punti vendita del centro cittadino.
Il consigliere del Prc ha richiesto, in occasione della votazione in assemblea dell’associazione distretto del commercio di Busto Arsizio, che anche i negozi della periferia venissero indirizzati a questo scopo. La costituzione del distretto votata prima della mozione di Corrado, infatti, dà accesso ad una serie di finanziamenti della Regione per progetti finalizzati al miglioramento della fruizione di un area dove sono presenti negozi di vicinato. I commercianti del centro, infatti, per primi hanno intuito in provincia, l’importanza di valorizzare sia le proprie strutture di vendita che il contorno, lavorando in sinergia in comitato e facendo del vero e proprio marketing territoriale. Basti citare i giovedì sera in centro e la galassia di iniziative promosse per animare la città (concerti, spettacoli, teatro, dimostrazioni, mercatino).
Secondo Corrado anche i negozi della periferia possono sviluppare nei loro centri di pertinenza, simili iniziative: «Con questa mozione ho voluto ribadire la funzione sociale di questi negozi che sono la vera rete che tiene insieme le comunità – ha detto il consigliere – non possiamo lasciare che i negozi in periferia chiudano». Busto è un centro che ha la forza per poter sviluppare più iniziative di questo tipo anche secondo l’assessore allo sviluppo Franco Castiglioni: «Abbiamo votato il testo di Corrado perchè l’abbiamo ritenuto valido – ha ribadito l’assessore – è giusto fare in modo che anche i negozi di periferia si animino e animino i centri storici rispettivi ma serve coesione e gioco di squadra da parte degli stessi, come hanno fatto i negozi del centro». Una missione difficile da realizzare ma la mozione votata è un primo passo. Serve la volontà dei commercianti e anche quella dell’amministrazione che deve spingere perchè si formino comitati equivalenti a quello del centro e una buona dose di capacità organizzativa. Ma queste caratteristiche ai bustocchi non mancano. Così dopo i giovedì sera in centro si potrà un giorno parlare anche dei venerdì a Sacconago o dei mercoledì sera con i negozi aperti a Borsano: «Sarebbe bello – conclude Castiglioni – Busto potrebbe diventare così un centro commerciale a cielo aperto».
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