I computer? Inquinano come gli aerei

L'Insubria e l'Università di San Francisco ha inaugurato un osservatorio annuale sui comportamenti più o meno verdi di imprese americane ed europee del settore ICT

Quando si parla del settore "ICT" si intende un settore lavorativo molto variegato che spazia dall’informatica alla comunicazione, lavori che nella nostra mente associamo a computer, Internet e altre innovazioni. Sembrano tecnologie "leggere", poco inquinanti: in fondo i computer non vanno a benzina. In realtà non è proprio così: secondo una ricerca dell’agenzia di protezione ambientale americana, infatti, ad oggi il settore dell’ICT inquina esattamente quanto quello aereo. Questo significa che il 2% dell’inquinamento mondiale, oggi, è provocato da questo settore.

Questo inquinamento deriva da una parte dal consumo energetico: i server sempre accessi che contengono i dati della rete, ad esempio, consumano molto. Inoltre la tecnologia vecchia è difficile da smaltire e riciclare. A rivelare questi dati, e ad illustrare come le aziende stiano affrontando questa emergenza, è il rapporto Green IT 2010, realizzato dal centro studi CrESIT dell’Università dell’Insubria di Varese in collaborazione con la San Francisco State University e PricewatrhouseCoopers.

Si tratta della prima edizione di un osservatorio annuale, che ha lo scopo di capire come le aziende dell’ICT si stiano impegnando (o meno) per diventare più sostenibili. Tutte le tecniche adottate per inquinare meno con la tecnologia sono dette tecniche di "Green IT", da cui il nome del rapporto. La ricerca è andata ad analizzare i comportamenti di imprese americane ed europee ed ha scoperto che solo il 25% di queste si preoccupa dell’ambiente per obiettivi sociali, rendendo la sostenibilità un valore fondante dell’impresa. In genere le imprese più propense a comportarsi correttamente sono quelle di grandi dimensioni o quotate in borsa.

«Riteniamo», segnala il Prof. Alberto Onetti, direttore del CrESIT e responsabile del GIT 2010 Report «Che nell’attuale scenario competitivo sia utile ed opportuno per una impresa avere una forte impronta Green. Tale approccio, oltre a permettere di anticipare imposizioni e vincoli legislativi che sicuramente arriveranno, può dare alle imprese un vantaggio competitivo sostenibile nel lungo termine. Essere Green può dare benefici in chiave di reputazione e immagine aziendale, ma anche risparmi economici che nel tempo si dimostrano superiori agli investimenti fatti». Come dire: non è necessario essere verdi per bontà, è solo un fatto di lungimiranza.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Luglio 2010
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