I giornalisti scioperano contro la legge Bavaglio
Incrociano le braccia i giornalisti della carta stampata, quelli della televisione, delle radio, delle testate web, delle agenzie, degli uffici stampa e anche di VareseNews
Contro il bavaglio oggi e domani è il giorno del rumoroso silenzio dei giornalisti. Per protestare contro la legge che mette in pericolo la libertà di stampa, oggi incrociano le braccia i giornalisti della carta stampata e domani quelli della televisione, delle radio, delle testate web, delle agenzie, degli uffici stampa e anche di VareseNews.
I giornalisti scioperano contro le conseguenze che il nuovo ddl in discussione in Parlamento avrebbe sulla diffusione delle notizie. In particolare a pesare sarebbe il divieto di pubblicazione di intercettazioni e atti processuali, anche se già depositati e pubblici, fino al dibattimento in aula. Non si potranno pubblicare notizie su indagini, intercettazioni e arresti fino alla conclusione dell’udienza preliminare, il che in molti casi potrebbe significare silenzio per 2 o 3 anni.
“Lo sciopero è una protesta straordinaria e insieme la testimonianza di una professione, quella giornalistica, che vuole essere libera per offrire ai cittadini informazione leale e la più completa possibile. – spiega il comunicato della Federazione Nazionale della Stampa Italiana – Una protesta che si trasforma in un "silenzio" di un giorno per evidenziare i tanti silenzi quotidiani che il "ddl intercettazioni" imporrebbe se passasse con le norme all’esame della Camera, imposte sin qui dal Governo e dalla maggioranza parlamentare”.
“Molte notizie e informazioni di interesse pubblico – prosegue il comunicato – sarebbero negate giorno dopo giorno fino a cambiare la percezione della realtà, poiché oscurata, "cancellata" per le norme di una legge sbagliata e illiberale che ne vieterebbe qualsiasi conoscenza. Giornalisti, ma anche gli editori e migliaia di cittadini, da mesi denunciano le mostruosità giuridiche del "ddl intercettazioni". Sono state anche avanzate proposte serie per rendere ancora più severa e responsabile l’informazione nel rispetto della verità dei fatti e dei diritti delle persone: udienza filtro per stralciare dagli atti conoscibili le parti relative a persone estranee e soprattutto alla dignità dei loro beni più cari protetti dalla privacy; giurì per la lealtà dell’informazione che si pronunci in tempi brevi su eventuali errori o abusi in materia di riservatezza delle persone; tempi limitati del segreto giudiziario; accessibilità alle fonti dell’informazione contro ogni dossieraggio pilotato”.
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