Il contratto metalmeccanici diventa federalista
Unionmeccanica-Confapi, Fim-Cisl e Uilm-Uil hanno stretto l’accordo per il rinnovo del Contratto Colletivo Nazionale di Lavoro. La Fiom non firma
Il contratto collettivo nazionale del lavoro diventa federalista. E il primo passo di questo percorso lo hanno fatto Unionmeccanica-Confapi, Fim-Cisl e Uilm-Uil con l’accordo per il rinnovo del contratto Nazionale di Lavoro.
Un’intesa, alla quale non ha aderito la Fiom in aperto contrasto con la scelta dell’accordo separato, ma che apre alla sperimentazione di una contrattazione territoriale.
L’accordo rientra nel solco tracciato dalla riforma della contrattazione nel 2009 per aprire al decentramento in alcuni livelli della contrattazione.
Per dirla con le parole usate durante la presentazione dell’accordo, alla quale erano presenti Candido Manzoni, presidente di Unionmeccanica Varese, Piero Baggi, Confapi Varese, Mario Ballante, segretario provinciale Fim Cisl e Antonio Scozzafava, segretario provinciale Uilm, «si è scardinata la logica secondo la quale la contrattazione nazionale è l’unica via e si è introdotta una contrattazione di secondo livello, più aderente al contesto territoriale nel quale le aziende si trovano ad operare».
La sfida delle tre rappresentanze è ora quella di proseguire il percorso per creare nuovi e più precisi parametri per il territorio, e la provincia di Varese potrebbe essere proprio una delle prime realtà a realizzarla. Il Varesotto, infatti, fa parte del “campione” delle 10 province italiane deputate ad essere oggetto di una sperimentazione finalizzata ad ottenere vantaggi per i lavoratori e a usufruire dei benefici derivanti da norme di legge in materia di defiscalizzazione, detassazione e decontribuzione.
Resta fuori dall’accordo la Fiom, e quindi una consistente fetta della rappresentanza. Il sindacato ha negato la sua partecipazione in aperto contrasto con il presupposto dell’accordo separato, che comporterebbe una “riduzione del ruolo e del valore del Contratto collettivo nazionale di lavoro”, scelta in linea con le perplessità già espresse dalla Cgil al momento dell’approvazione della riforma della contrattazione.
Intanto l’accordo raggiunto prevede il rinnovo del contratto scaduto l 31 gennaio e coprirà il periodo dal 1 giugno 2010 al 31 maggio 2013. Ne saranno interessate le 23mila aziende Unionmeccanica-Confapi e i loro 200 mila lavoratori.
Gli aumenti previsti sono stati determinati in 122euro al quinto livello e l’elemento
perequativo è stato incrementato, su base annua, a decorrere dal 2011, di 195 euro.
L’importo da corrispondere annualmente sarà quindi di 455 euro. L’erogazione
di quest’anno (da corrispondere con la retribuzione relativa a questo mese di giugno)
resta confermata nell’attuale importo di 260 euro.
Ulteriori normative sono state concordate in materia di bilateralità e mercato del
lavoro (tempo determinato, part time) ed è stato previsto il recepimento degli accordi
interconfederali intervenuti in materia di apprendistato, ambiente e sicurezza di
lavoro.
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