Il Maga ha tanta voglia di Ottanta
Al museo d'arte moderna un tuffo nel "decennio di plastica", tra avanguardie artistiche, moda, design e il trionfo della cultura pop
Patinati, leggeri, disimpegnati, moderni. L’universo multiforme e colorato degli anni Ottanta invade le sale del Maga di Gallarate, con una mostra che unisce la cultura pop che trova la sua consacrazione mediatica nel decennio del riflusso e la sperimentazione e le nuove frontiere nell’arte moderna. Spazio quindi alle opere del museo – la collezione eighties gallaratese è particolarmente ricca – , ma anche alle icone universali e italiane, da Tom Cruise in Top Gun a Cicciolina, da Micheal Jackson a He-Man, dalla Panda alla musicassetta. Per tacere dell’esplosione del fenomeno delle tv private e della pubblicità (vi ricordate Uan?). «Una mostra trasversale, per chi allora era giovane, per chi era bambino, per chi non c’era» sintetizza l’assessore alla cultura di Gallarate Isabella Peroni.
Nelle sale del museo le icone pop si confondono e affiancano le opere del museo, mostrando analogie e percorsi paralleli tra universi diversi, quello generalista e quello della ricerca. Le opere della Transavanguardia, del Nuovo Futurismo, di Marco Lodola, Luigi Ontani, Plumcake, Giuseppe Maraniello, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino affiancano i manifesti di “Flashdance” e “Nove settimane e mezzo”, ma anche esempi di design italiano applicato agli oggetti della vita quotidiana (ad esempio le caffettiere disegnate da Aldo Rossi per Alessi). L’ampia sala conclusiva della mostra è dedicata alla moda italiana, che proprio nel decennio 1980-1989 trova la sua consacrazione internazionale, ad esempio con Missoni e Valentino. Molti degli oggetti in mostra provengono da collezioni private del territorio.
Un discorso a parte meritano gli spazi dedicati al cinema e alla musica: nel primo caso perché alla collezione di manifesti delle pellicole entrate nella memoria collettiva – uno su tutti: Blues Brothers di John Landis – si affianca anche uno spazio dove saranno proiettati ogni giorno quattro titoli uniti da un tema o da un autore comuni (fino a fine luglio, programma disponibile al museo). Quanto alla musica, lo spazio è stato curato da Carù Dischi, mettendo al centro – oltre alla collezione di vinili – anche la raccolta del mitico Buscadero, la rivista musicale nata proprio nel 1980 e pubblicata a Gallarate: uno spazio che sarà gradito soprattutto dagli appassionati di musica a stelle e strisce, del rock e del blues. E c’è anche uno spazio dedicato alla letteratura, con una selezione delle 80 opere fondamentali per capire gli anni Ottanta.
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