Migliorare la qualità della vita? Una questione di cultura

È un negozio ma la sua merce è decisamente particolare. Utile, anzi, utilissima ma ancora poco conosciuta e apprezzata. In via Crispi si trova "Terza età"

Il negozio Terza Età in via Crispi a VareseE se l’artosi non ci permettessse più di afferrare la forchetta, il pettine o la penna? Se i nostri occhi ci tradissero non inquadrando più il giornale che abbiamo sotto il naso? Se le gambe ci impedissero di scavalcare i bordi della vasca da bagno? Che razza di vita sarebbe?
Sembrano dettagli ridicoli per chi non si trova a lottare quotidianamente contro un corpo che invecchia o viene menomato improvvisamente, ma sono dettagli che rovinano la qualità della vita.  
Eppure si potrebbero superare questi fastidi di piccolo conto se si riuscisse a volare più alto, superando i pregiudizi culturali che spesso ci legano. È proprio il retaggio culturale che ci porta a nascondere i nostri problemi invece di risolverli. Un avversario che è anche quello della società Terza Età che da due anni gestisce un punto vendita in via Crispi a Varese dedicato alla protesica.

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Negozio Terza Età 4 di 15

Tanti piccoli, grandi e rivoluzionari oggetti studiati per venire incontro alle menomazioni fisiche con cui si deve convivere momentaneamente o in modo sistematico: limitazioni post operatorie o artosi dolorose. Dai letti antidecubito ai deambulatori, dalle biciclette speciali ai telefoni per ipovedenti, da pettini e spazzole anti artrosi, ai presidi per l’igiene personale, dalle lenti tascabili e illuminate, agli occhiali per vedere la tv, dagli audiolibri ai "calzacalze".

Oggetti impensabili che possono migliorare la propria esistenza: « In Italia c’è effettivamente un retaggio culturale che limita l’utilizzo di questi presidi – commenta il responsabile acquisti, ricerca e valutazione degli ausili di Terza Età snc Emanuele Pietroforte – Nelle regioni del centro Italia sono indubbiamente più avanti ma sono, comunque, esperienze ancora di nicchia. La maggior parte della produzione avviene all’estero dove si è più avanti nell’utilizzo e nella ricerca di questi oggetti. In Italia, per esempio, gli utenti non riescono a separarsi del caro e vecchio bastone di legno quando negli USA siamo già a bastoni in alluminio aerografato… Insomma, è ancora difficile far capire che c’è un mercato, al di là della tradizionale protesica, studiato e pensato per risolvere, anche con gusto e stile, i grandi e piccoli disagi quotidiani di una popolazione che invecchia costantemente. Non a caso, l’Italia ha la popolazione tra le più vecchie al mondo».

L’idea di aprire un negozio è venuto alla Cooperativa Sole e Luna servizi che da dieci anni si occupa di assistenza domiciliare con il Comune di Varese: « Questa è la risposta alle richieste che ci arrivano dai nostri utenti: pazienti ma anche famigliari o assistenti. La loro esperienza ci stimola a cercare sul mercato internazionale le risposte che già esistono. In Italia si ragiona ancora in termini di cura e non di prevenzione: scegliere un deambulatore per evitare rovinose cadute è veramente una scelta rara».

Tra le chicche ci sono tutti i piccoli oggetti, penne posate pettini, studiati per chi ha difficoltà a muovere il braccio o le dite a causa dell’artosi: « Abbiamo oggetti che risolvono impedimenti di natura personale, per l’igiene intima. L’incontinenza fa paura perchè si pensa ai pannoloni ingombranti e umilianti. Pochi sanno, invece, che le case produttrici hanno una vasta gamma di soluzioni dignitose ed efficienti. A volte ci si lascia isolare dalle barriere architettoniche senza conoscere che le opportunità facili e poco onerose per superarle e recuperare la giusta socializzazione».

Un settore, quello della protesica, che effettivamente rimane di nicchia, anche se potenzialmente riguarda una vasta fetta di pubblico. Non solo anziani ma anche infortunati, momentaneamente costretti a perdere la propria autosufficienza: « Il settore è indubbiamente marginale – spiega Pietroforte – ma è in crescita esponenziale. La nostra forza sta nella consulenza e nell’aiuto a ottenere tutti gli sgravi fiscali riconosciuti. Abbiamo anche allestito una palestra dove offriamo corsi di ginnastica dolce e di mantenimento».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Luglio 2010
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