Roberto Ferrario dona alla cardiologia un angiografo digitale

L’apparecchiatura ha un valore di 210mila euro ed è stata collocata nella Sala di Elettrofisiologia al piano terra del padiglione Polichirurgico

Un angiografo digitale mobile per la Cardiologia dell’ospedale di Busto Arsizio. L’apparecchiatura, donata dall’imprenditore bustocco Roberto Ferrario, ha un valore di 210mila euro ed è stata collocata nella Sala di Elettrofisiologia al piano terra del padiglione Polichirurgico.
 
L’importante donazione, che ha consentito di rinnovare una parte importante della dotazione tecnologica destinata alla Cardiologia Interventistica, è stata presentata stamattina in Biblioteca Medica. A ringraziare ufficialmente il benefattore bustocco sono intervenuti, tra gli altri, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Pietro Zoia, il direttore medico del presidio Antonio Triarico, il primario della Cardiologia Marco Onofri e il responsabile dell’Elettrofisiologia Ettore Petrucci oltre al sindaco Gianluigi Farioli che hanno accolto Roberto Ferrario accompagnato dalla moglie Daniela e il presidente dell’Associazione Altomilanese di Diagnostica Vascolare Onlus di Legnano Piermarco Locati. Erano presenti anche l’avvocato Chiara Lazzarini e Albero Lazzarini, che si sono occupati degli aspetti burocratici della donazione, oltre alla caposala del reparto Tiziana Crespi, al responsabile dell’Emodinamica Vruyr Balian, alla dott.ssa Giulia Filippini dell’Elettrofisiologia e a Walter Hartl della ditta Sias, produttrice dell’apparecchiatura.
 
 “Questa donazione – è intervenuto il direttore generale dell’Ao bustocca Pietro Zoia – è un gesto di grande generosità di un emerito cittadino bustocco che guarda al presente e al futuro in quanto è e sarà di grande utilità per i nostri pazienti e i nostri professionisti, ma rappresenta anche un forte richiamo alla storia di questa città e in particolare del nostro ospedale, caratterizzata da uno spirito filantropico mai sopito. Grazie, allora, di cuore a Roberto Ferrario per aver pensato al nostro ospedale, ai nostri pazienti, ai nostri professionisti”. 
 
   “L’Elettrofisiologia – ha aggiunto il primario della Cardiologia Marco Onofri – è un servizio che è stato recentemente potenziato da un punto di vista strutturale. L’acquisizione della nuova apparecchiatura certamente rappresenta un importante aggiornamento della nostra strumentazione tecnologica. A nome di tutta l’equipe desidero esprimere a Roberto Ferrario un sincero ringraziamento”.
 
L’angiografo digitale mobile, come si diceva, è collocato nella Sala di Elettrofisiologia, branca della Cardiologia che si occupa della diagnosi e del trattamento interventistico delle aritmie, cioè delle malattie che alterano la normale attività elettrica del cuore.
 
 “La nuova apparecchiatura – ha spiegato Ettore Petrucci, responsabile del Servizio di Elettrofisiologia – è già utilizzata per tutte le procedure di elettrofisiologia che svolgiamo, da quelle più semplici come la cura delle tachicardie parossistiche a quelle più complesse come le fibrillazioni atriali e le tachicardie ventricolari”.
 

Quali i vantaggi della nuova dotazione tecnologica? “Il nuovo angiografo – ha proseguito lo specialista – è un’apparecchiatura radiologica che consente di ottenere immagini ad alta definizione del cuore in movimento durante l’inserimento di appositi cateteri. E’ costituita da un lettino radiologico dove viene fatto sdraiare il paziente e da una struttura mobile detta “arco a c” che alle due estremità è dotato, rispettivamente, di un dispositivo che emette i raggi x che attraversano il corpo del paziente e di una telecamera che capta le immagini e le invia a monitor ad alta  definizione. Sia il lettino che l’arco sono completamente robotizzati, con grande vantaggio per l’ergonomia della sala e per la velocizzazione delle procedure”.

 
L’Elettrofisiologia bustocca ha effettuato nel 2009 150 ablazioni per il trattamento elettrico delle aritmie anche per pazienti provenienti dagli altri due ospedali dell’Azienda (91 dall’inizio del 2010). Inoltre, la struttura ha impiantato lo scorso anno 60 defibrillatori dei quali la maggior parte bi ventricolari (50 dall’inizio del 2010) e 180 pace-maker, dispositivi che fanno battere più velocemente il cuore (110 nel 2010).

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Pubblicato il 16 Luglio 2010
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