Ruspe al lavoro alla Madonnina, il comitato non ci sta

In una nota il gruppo che difende la storica cappella torna alla carica e ribadisce che Aler e amministrazione stanno facendo un madornale errore a costruire in quella zona

Il Comitato per la difesa dell’area della Madonnina torna alla carica mentre le ruspe entrano in azione per avviare il cantiere per il nuovo palazzo dell’Aler. Pubblichiamo di seguito la nota trasmessa dal comitato.

Tutta l’operazione delle case ALER di Via Madonnina è stata gestita con poca trasparenza; a tutt’oggi infatti non è noto al cittadino quale sarà l’impatto ambientale di tale progetto, se fosse veramente una cosa positiva come sostiene l’Amministrazione, perchè non pubblicizzare il progetto in modo che anche il povero cittadino possa rendersi conto di come sarà l’opera finale, esponendo ad esempio dei cartelli in prossimità dell’area? Forse si ha timore della reazione dei cittadini di fronte all’evidenza dello scempio che si va a commettere? Forse si ha timore che anche gli attuali residenti si possono cosi rendere conto degli spazi ridotti che avranno a disposizione rispetto agli attuali?

L’area dove si costruirà per una parte non è attualmente del Comune ma di un privato. Il privato lo donerà all’ALER per utilizzarlo come cantiere! Qual è lo scopo di questa donazione?? La volumetria verrà trasferita nei terreni di vicinato dove costruirà l’eventuale donatore privato? Questa manovre oscure che l’Assessore all’Urbanistica e il Sig. Sindaco, sanno solo loro!!!

Il piano della viabilità non è attualmente ancora stato definito, per cui prima si costruisce e poi si valuta l’impatto sulla viabilità e sull’ambiente circostante; questo è un modo di operare da anni 60, in periodo di boom economico quando gli spazi per costruire erano abbondanti o da paesi non evoluti, ma magari Castellanza rientra in questa categoria per i nostri Amministratori

E’ strano che ancora a tutt’oggi stia continuando l’opera di trasferimento degli attuali residenti dei palazzi di Via S. Giulio in altre case Comunali disponibili; questo dimostra che questa possibilità di “svuotare” almeno un palazzo c’era fin dall’inizio e per questo motivo tale area poteva essere identificata come disponibile per l’attuazione del progetto delle nuove case popolari e pertanto non è affatto vero che a Novembre 2007 non c’erano altre aree libere ed immediatamente cantierabili come invece sostiene l’Assessore al Territorio.
Chi commette errori “madornali” deve cercare tutti i modi possibili per correggere lo sbaglio che sta commettendo e non invece continuare sulla strada sbagliata intrapresa, “sbagliare” è umano ma “perseverare nell’errore” è diabolico.

Al Sig. Sindaco Farisoglio – che alcuni giorni fa dichiarava al quotidiano "la Prealpina" che il Comitato strumentalizza i bambini, presenti numerosi alla manifestazione del 15 giugno – replichiamo con forza ricordando che al confine del terreno di costruzione esiste un campo sportivo dove opera la scuola calcio con 300 ragazzi per tutto l’anno. Il Signor Sindaco non conosce la realtà della città e si poteva risparmare un così sgarbato intervento.

Il rovinare un’area di tale portata vuol dire non gestire la città: chi non conosce la storia non può gestire il presente e non può programmare il futuro. E’ meglio che se ne vadano a casa, specialmente i non eletti, ormai è opinione diffusa.

Il Sindaco Farisoglio, l’Assessore Caldiroli, il Vice Sindaco Ferro, la Giunta … con il loro autoritarismo incompetente distruggono il territorio di "Castegnate" e la Città di Castellanza.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Luglio 2010
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