Una serata sulle note del Tango
La compagnia "Teatro Blu" domenica 25 luglio, alle 21, presenta lo spettacolo "Tango di periferia". L'appuntamento è parte della rassegna "Festival Terra e Laghi"
Continuano gli appuntamenti con il "Festival Terra e Laghi" che domenica 25 luglio, alle 21, al parco Clivio di Caldana presenta lo spettacolo "Tango di periferia – Il ballo degli innamorati" della compagnia teatro Blu.
Lo spettacolo racconta la nascita del tango attraverso momenti di narrazione, canto, danza e musica dal vivo Poesia, dramma e sensualità si fondono armoniosamente tra le pagine legate al tema dell’ immigrazione in Argentina. Il tango è l’ espressione di un sentimento nostalgico di una terra lontana, di un amore mancato, di un passato che non tornerà piu’. L’ingresso è gratuito.
LO SPETTACOLO
Tra la fine dell’800 ed inizio dell‘900 Buenos Aires viveva un ruolo centrale nella scena del mercato artistico culturale di oltre mare. Mentre la classe dominate, importava l’opera lirica dalla bella Italia e la Zarzuela dalla Spagna arricchendo d’internazionalità la scena culturale della capitale, nella periferia la classe sociale dimenticata e sfruttata fatta di immigranti era alla ricerca disperata di una identità.
Cice e Maria di Buenos Aires rappresentano l’incontro di culture diverse, l’abbraccio mancato… quella identità desiderata che spinse il tango alla sua comparsa, non solo come semplice musica ma piuttosto come un pensiero che si balla. Lo storia parla dell’incontro di Maria e Cice, lei immigrata dalla Sicilia alla fine dell’800, lui argentino di terza generazione che vive in prima persona l’invasione della sua città. In un susseguirsi di musica, racconto e coreografie si racconta una Buenos Aires multi etnica, culla del benessere di alcuni e della disperazione dei tanti che inconsapevolmente furono i protagonisti di un evento che ancora oggi echeggia in ogni angolo del pianeta, come a voler dire che “la mischia dei popoli non solo è inevitabile ma anche feconda”.
Il tango nasce dall’ incontro di popoli e culture diverseNato nei bordelli della periferia di Buenos Aires il tango rappresenta l’ abbraccio mancato, l’ abbraccio desiderato , l’ abbraccio che sa di distanza e di bisogno di trovare un’ identità. Nel ‘800 ondate di emigranti provenienti da tutto il mondo sbarcarono sulle coste del Rio de La Plata in cerca di fortuna. Nelle strade di Buenos Aires, allora, si parlavano tutte le lingue.Famiglie di Italiani, Spagnoli, Francesi, Ungheresi, Ebrei, Slavi, Russi, Polacchi, Giapponesi, Tedeschi, Inglesi, Sirio-Libanesi , schiavi liberati e Argentini provenienti dalle pampas, convivevano in squallidi appartamenti in quartieri costruiti dal nulla. Questa grande immigrazione inizialmente composta da soli uomini, con una famiglia, spesso numerosa che aspettava dall’altra parte dell’ oceano, trovava nei bordelli un luogo di ritrovo comune. Non era necessario praticare esclusivamente sesso, si andava per rilassarsi, per chiacchierare, per ubriacarsi, per piangere, per raccontare, per amare, e spesso, molto spesso si andava per abbracciare…. poter abbracciare una donna. L’abbraccio assente, l’abbraccio ricordato si convertiva in un abbraccio disperato che parlava di distanza… di una distanza interiore… un chiaro senso di non appartenenza. Fu questa necessità disperata di trovare un’ identità, che fece nascere il tango non solo come semplice musica, ma piuttosto come un pensiero che si balla. Mentre i grandi teatri si riempivano con l’opera lirica, la periferia si radunava in capannoni improvvisati a ballare l’habanera, il tango andaluz e la milonga criolla.Mentre la classe benestante importava e consumava l’arte alta, la periferia, inconsapevolmente, la cultura, la produceva: quella reale, quella che nasce dalle viscere, dal dolore, dalla necessità, quella che per la sua forza irrompe come un uragano nelle feste e fa ballare l’ anima della gente aldilà del colore e della provenienza.
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