www…la mia chiavetta non va più
Storia tragicomica di un contratto nato con tante speranze e annegato nella palude dei disservizi quotidiani
Possiedo la chiavetta internet della Vodafone. Me la vendono in un negozio di Azzate dicendo che potrò navigare tranquillamente perché la copertura di Varese è pressoché totale. Mi costa circa 30 euro al mese, è in comodato d’uso e se recedo prima di due anni devo rimborsare io il costo dell’apparecchio. Abito a due passi dal centro ma la chiavetta funziona un giorno sì e cinque giorni no. Chiamo la Vodafone ogni quindici giorni ed espongo il mio problema. Il personale del call center è gentilissimo e anche simpatico. Mi dicono, le prime tre volte, che nella mia zona la copertura è garantita. La quarta aggiungono che hanno un sacco di interventi in corso e che devo avere pazienza. Ma interventi di che? Interventi. «Benissimo, sono contento ma io non entro nella rete». «Forse c’è troppo traffico» mi dicono. Già, allora, in certe ore si entra nella rete, in altre no, ma non riesco capire quali siano le ore giuste. Di notte si naviga meglio, credo, forse perché siamo di meno a collegarci, ma non sempre è così. E poi io ho sonno di notte.
Il contratto l’ho sottoscritto a settembre dello scorso anno e all’inizio non era così male il traffico, ma più passa il tempo peggio è. Nel pc il segnale è sempre «scarso» o «molto scarso». Un giorno fu «molto buono», ma solo per 6 minuti. Nel frattempo ho disdetto il contratto di rete fissa.
Tra i consigli che mi danno quelli di Vodafone, c’è questo: prendi la sim della chiavetta mettila nel telefono e manda un sms, così i tecnici potranno capire meglio come sta il segnale. Fatto. Tutto uguale a prima. Secondo un’inchiesta de L’Espresso le aziende (anche gli altri gestori, non solo quello che ho citato) in questo momento starebbero “vendendo” ai clienti una capacità di banda molto superiore a quella che in realtà posso offrire; la chiavetta sarebbe vittima del suo stesso successo.
Se le cose stanno così allora capisco. Ma almeno possiamo separarci senza penali? Al telefono mi dicono che posso chiedere di recedere dal contratto per problemi tecnici, ma devo prima fare una procedura e tanti tentativi. Qualche sera fa dovevo inviare una mail di lavoro importante. Erano le 19 e 30, il tempo stringeva, non funzionava nulla. Allora sono uscito e mi sono recato, prima in auto e poi a piedi, in piazza XX settembre, dove, seduto su una fioriera, ho inviato la mia mail, utilizzando la rete gratuita wi fi del negozio della Apple…che Dio lo benedica. Eravamo in tre. Tutti con chiavetta inutilizzabile al seguito. «Guarda che anche da Mc Donald’s navighi gratis» ha detto uno. Che consolazione.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
MARINAMDG su Tarip, le prime fatture fanno discutere. Coinger: "Una rivoluzione culturale"
AF--67 su Tarip, le prime fatture fanno discutere. Coinger: "Una rivoluzione culturale"
Ora-SiempreResistenza su Scambio acceso tra studente e presidente Anpi a margine di un incontro scolastico a Luino
lenny54 su Scambio acceso tra studente e presidente Anpi a margine di un incontro scolastico a Luino
Paolo0 su "Sapevo della mancanza di materiali negli ospedali della Sette Laghi, ma non quanto la situazione fosse tragica"
PaoloFilterfree su Ogni giorno l'Italia si "mangia" boschi e prati equivalenti a 25 campi da calcio. In Lombardia il "caso" di Casorate Sempione
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.