Doppio suicidio a Tradate, si segue la pista passionale
L'uomo è stato trovato in fin di vita mentre la donna era già morta. Avrebbero ingerito un cocktail di barbiturici
Li hanno trovati nella serata di mercoledì 18 agosto in una casa di Tradate (Varese): lei, 46 anni, già morta e lui, 45 anni, in fin di vita. Le prime ricostruzioni degli inquirenti parlano di un doppio suicidio: i due avrebbero ingerito un cocktail di farmaci, molto probabilmente composto da barbiturici e morfina.
I corpi, senza segni di violenza, sono stati trovati stesi su un letto all’interno di un edificio, affacciato in un cortile al civico 3 di via della Lodula. Giacevano in una vecchia casa disabitata adibita a ripostiglio che era di proprietà dell’uomo, C. B.. Quest’ultimo, verso le 16 e 30, era stato visto arrivare dai vicini, come spesso faceva, per lavorare all’orto e badare agli animali che teneva in un piccolo terreno adiacente alla casa che stava ristrutturando, dove sembra dovesse trasferirsi con la famiglia.
Sono stati proprio i vicini, la sera stessa, ad allertare il 118 dopo aver udito le urla della moglie che con la figlia e il cognato stavano cercando di aprire la porta della vecchia casa per cercare il marito. Lo hanno chiamato al telefono, che ha squillato inutilmente. Una volta all’interno della casa i famigliari hanno fatto la tragica scoperta: il cadavere di una donna e a fianco il corpo dell’uomo in fin di vita. Da lì la vana corsa al vicino ospedale dove, nonostante i tentativi di rianimazione, il 45enne è morto poco dopo. La moglie, sotto shock, è rimasta accanto a lui fino al decesso.
I due morti non erano originari di Tradate: l’uomo era però residente nella città ed era molto conosciuto. Era nato a Lonate Ceppino e lavorava come infermiere nel reparto di medicina dell’Ospedale di Tradate. La donna invece, M.G.D.M. ha vissuto a Tradate fino al trasferimento, nel 2008, a Novara. Entrambi erano sposati e avevano dei figli.
Per ricostruire il dramma i carabinieri di Tradate stanno seguendo la pista passionale: stando alle prime informazioni raccolte i due erano legati da una relazione clandestina che durava da parecchio tempo. I famigliari di entrambi erano però all’oscuro di tutto e sembra che la donna facesse spesso il tragitto da Novara a Tradate per incontrare l’amante. Gli inquirenti hanno tra le mani anche una lettera scritta dalla coppia prima di morire e che potrà essere utile per la ricostruzione dei fatti. Nel testo i due si scusano per l’estremo gesto, riconducibile probabilmente al peso della segreta relazione, ma forse anche alla presenza di problemi finanziari. Sull’accaduto è stata aperta un’inchiesta affidata al P.M. Luca Petrucci. La data dell’autopsia, che rivelerà le vere cause della morte, non è stata ancora stata fissata.
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