Federazione della Sinistra: «Bene la protesta dei Sindacati e dei democratici svizzeri»
Secondo Rifondazione e Pdci è in atto una campagna di stampo nazista nei confronti dei frontalieri italiani fomentata da partiti xenofobi quali Lega dei Ticinesi e Udc
"Addio Lugano… " cantavano i lavoratori italiani anarchici e socialisti cacciati dalla Svizzera sul finire dell’Ottocento e , con la famosa canzone popolare di Pietro Gori, lanciavano una invettiva "Repubblica borghese , un di’ ne avrai vergogna" , ma insieme dedicavano un appello ai Ticinesi che li avevano accolti e che essi consideravano fratelli: "Annimi compagni, amici (luganesi ) che restate/ le verità sociali/ da forti propagate/ è questa la vendetta/ che noi vi domndiam".
Ben diversa la situazione di oggi da quella di fine Ottocento.
Improntati a collaborazione sono diventati nel corso della storia i rapporti italo elvetici, dopo che i nostri emigranti avevano subito, fino a non molti decenni fa, pesanti discrimanzioni e vissuto tanti sacrifici.
L’attacco ai nostri lavoratori frontalieri della anonima. campagna pubblicitaria in corso in Svizzera non è da sottovalutare. Essa si inserisce in un momento di grave crisi del capitalismo che gli Stati affrontano con grandi aiuti alla finanza e alle banche e nulla al lavoro.C’è tensione, sfiducia nel popolo.
Sulla crisi soffia da anni, e per scopi miserandi, la propaganda xenofoba delle Leghe, quella degli amici Bossi in Italia e Bignasca in Ticino, e quella di un partito di governo in Svizzera l’UDC.
La politica del Governo italiano ci ha messo del suo per esempio con il provvedimento dello scudo fiscale , ingiusto in se’ , e che ha finito per far paragonare i lavoratori frontalieri onesti e gli evasori fiscali premiati dallo scudo.
Paragonare i nostri lavoratori frontalieri a "topi" e parassiti, come fa il manifesto affisso in Canton Ticino, corrisponde a messaggi del nazismo hitleriano, forse è copiato da essi.
I frontalieri sono ben altro che parassiti ed esercitano il loro lavoro in Svizzera secondo le regole vigenti nel mondo del lavoro e di contrasto del dunping salariale e della concorrenza sleale cara a qualche capitalista.
L’attacco ai frontalieri va respinto con determinazione e unità e non va mai piu’ sottovalutato l’apporto negativo e antipopolare del leghismo.
In questo senso vanno molto apprezzate le prese di posizione di solidarietà con i frontalieri espresse dai Sindacati svizzeri dei lavoratori e da CGIL-CISL e UIL in Italia.
Dicevamo invece del nostro Governo: la sua politica ha alimentato frizioni tra i due Stati; sono state annunciate ritorsioni dello Stato svizzero che finiscono per danneggiare i lavoratori frontalieri e i Comuni di confine; l’accordo bilaterale è da rivedere ormai da tempo. Il Governo e le istituzioni varesine come la Provincia, escano dall’inerzia e chiedano l’apertura delle trattative con la Confederazione Elvetica per un nuovo accordo che tenga conto della realtà, della crisi della lavoro in atto, delle regole stabilitre dalla Comunità Europea e che sia improntato a cooperazione reciproca e alla difesa del lavoro, dei suoi diritti e dei principi diu uguaglianza sociale.
Partito dei Comunisti Italiani- Federazione della Sinistra – Varese
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