Il Papa in Prefettura a Varese. Ciak, si gira!
Iniziate a Villa Baragiola le riprese del primo film di Mauro Campiotti, dedicato alla beata Caterina Sordini e che sarà distribuito negli Stati Uniti. Sabato a Villa Recalcati si gira la scena di quando incontrò il pontefice nel 1800

Le prime riprese del film, girato interamente in inglese, si sono svolte nelle scorse settimana e a Porto S. Stefano (Grosseto), mentre da venerdì il set si è trasferito nel Varesotto, per la precisione a Villa Baragiola dove sono state girate alcune scene in esterno.
Sabato, invece, toccherà a Villa Recalcati, sede della Provincia, dove saranno allestiti anche set in interni, tra cui la stanza dove Papa Pio VII ricevette Caterina. La scena racconta di quando la suora aveva avuto una visione e aveva predetto al Papa che sarebbe stato arrestato.
Le riprese proseguiranno poi a Casalziugno per un paio di settimane, a Villa Della Porta Bozzolo, dove si effettueranno sia interni che esterni.
Il film è prodotto dalla Mauca Film dello stesso Campiotti. Si tratta del suo primo lungometraggio, dopo diversi anni passati soprattutto come documentarista. «Ci sto mettendo l’anima – racconta il regista – è il mio primo film e ci credo molto. Ho scritto la sceneggiatura che è poi stata selezionata
dalle suore dell’Oridne».

L’ordine a cui si riferisce Campiotti e quello delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento, dette popolarmente monache Sacramentine: sono religiose di voti solenni e dedite alla vita contemplativa. L’ordine, molto diffuso negli Stati Uniti e in Messico e meno in Italia, voleva da anni realizzare un film sulla loro suora fondatrice e aveva iniziato a raccogliere fondi con questo scopo. La beatificazione di Maria Maddalena nel 2008 ha permesso di trovare più facilmente i finanziamenti.
«Gli investitori sono americani – spiega il produttore esecutivo Raffaello Saragò, 35 anni di cinema sulle spalle -. Ma si tratta comunque di un film low budget. Uscirà nel circuito cinematografico religioso di Stati Uniti e Messico. Per l’Italia stiamo ancora trattando».
Non si tratta certo di un piccolo film: 160 scene (su una sceneggiatura scritta dallo stesso Campiotti), oltre alle comparse vi sono poi ben 42 attori, tra cui anche Elisabetta Pellini, girato in costume e in ingelse. «Un lavoro impegnativo – continua il regista, ma che ho voluto portare anche a Varese, che conosco sicuramente molto bene, le cui location si adattano molto bene al film. Sono molto orgoglioso di questo».
Il film ha anche un canale di comunicazione particolare dove il set viene raccontato giorno per giorno sia su Facebook dove c’è una pagina chiamata proprio Il cantico di Maddalena, sia tramite un blog.
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