L’editoria locale al centro del Salotto di Mauro della Porta Raffo
Sono ripresi al Caffè Pasticceria Zamberletti, gli incontri del “Salotto di Mauro della Porta Raffo”, con il tema “Editoria locale. Quali prospettive?”
Giunti alla tredicesima edizione, sono ripresi al Caffè Pasticceria Zamberletti, gli incontri del “Salotto di Mauro della Porta Raffo”, con il tema “Editoria locale. Quali prospettive?”. Ospiti, tre editori di Varese: Pietro Macchione, Dino Azzalin e Carlo Scardeoni.
«A Varese c’erano grandi tipografie ma non c’erano editori», dice Macchione che ha iniziato la sua attività come Macchione editore nel 1994 con un libro sull’aviazione. Il suo progetto editoriale, col tempo si è sviluppato verso argomenti di storia, turismo, arte, natura per valorizzare il territorio varesino ma anche limitrofo, estendendosi anche alle regioni vicine. Ultimamente, è stata dedicata una collana ai giovani narratori di età compresa fra i 17 e i 22 anni.
«Più si tagliano i fondi alla cultura meno si va verso una società civile» dice Dino Azzalin che, insieme ad Angelo Maugeri, ha fondato nel 1999 la Nuova editrice Magenta le cui collane sono state ben recensite da giornali come il Corriere della Sera e il Giornale. Azzalin e Maugeri hanno seguito le orme di Bruno Conti, che fece di Varese la capitale della poesia pubblicando libri negli anni Cinquanta. In particolare, un’antologia del 1954 curata da Piero Chiara in cui c’erano autori come Alda Merini e Pierpaolo Pasolini. «C’è disattenzione e poca sensibilità in questa società che non può pensare che la cultura sia appannaggio di poche persone» conclude, ricordando che le risorse dedicate alla cultura sono state tagliate dell’80%.
Scardeoni cominciò pubblicando nel 1984 libri di grandi architetti. «Un buco clamoroso» dice, che portò a chiudere presto la sua prima esperienza editoriale. Dopo un incontro nel ’90 con Franco Giannantoni, storico varesino, riprende la pubblicazione con libri dedicati alla “memoria”: alla storia della resistenza. «Da quel momento, è stato un susseguirsi di proposte» e la casa editrice pubblica 4/5 libri l’anno. Il problema che sorge per una casa editrice come Arterigere è che «gli storici che abbiano un certo rigore non sono molti». Poi, «la memoria dovrebbe diventare patrimonio di tutti e invece sta diventando una nicchia culturale».
La distribuzione è il problema centrale di ogni casa editrice, dato che circa il 65% del prezzo di copertina è dovuto per distribuire il libro sul territorio. «Bisogna fare in modo che questi costi vengano abbattuti», dice della Porta Raffo. «Avete mai pensato di chiamare i politici di Varese per chiedere di fare qualcosa per l’editoria, non solo quella di Varese?».
Tra il pubblico, qualcuno dice che i politici tagliano sulla cultura perché a loro fa comodo che la gente non sia acculturata, mentre qualcun altro ribatte sulla necessità che, in mancanza di programmi ed incentivi governativi all’editoria, debbano essere la famiglia e la scuola ad educare al piacere della lettura.
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