Varese? È la Città Noir
La Città Giardino sembra perseguire la sua vocazione letteraria a tinte forti: può aiutare il turismo?
Varese scopre un’anima cinematografica e pure un po’ noir: quattro episodi avvenuti a poca distanza tra loro danno una luce inquietante e affascinante alla città, come non eravamo abituati a figurarcela.
La prima è stata il grande successo della realizzazione de “L’uomo col toscano” il cortometraggio tratto dal libro dello scrittore “giallo” Paolo Franchini, che ha visto molti varesini in fila per comparire nel film. Poi lo straordinario successo della proiezione di Shining tra le sale del Grand Hotel Campo dei Fiori, che ha ricordato come quell’hotel potesse essere una location perfetta per una riedizione di quella spaventosissima pellicola. Poi lo straordinario successo dell’appello su Varesenews “dove ambientereste il vostro giallo a Varese” che ha scatenato la fantasia dei lettori. E poi, la straordinaria riscoperta di villa Toeplitz come ambientazione perfetta di un thriller anni ’60: "Una iena in cassaforte".
Che Varese stia trovando la sua strada, anche se molto meno solare di quel che si aspettano i suoi abitanti?
«Certamente questa occasione può essere uno spunto per rilanciare il tema di Varese come location del cinema», ricorda l’assessore al marketing territoriale di Varese Enrico Angelini, in qualche modo evidenziando, più o meno consapevolmente, il fatto che un città così bella e così apparentemente quieta fino alla noia ha molto da dare a trhiller gialli horror e compagnia bella.
Intanto, noi andiamo a goderci il film "Una iena in cassaforte": è gratis e può dare solo belle sorprese, tra immagini e racconto. Nel frattempo, gli organizzatori promettono la presenza di Dimitri Nabokov, uno dei protagonisti della pellicola di allora, figlio dello scrittore di Lolita: gli ingredienti per perpetuare l’inquietudine un po’ buia nascosta tra le pieghe borghesi ci sono tutti.
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