Allievi infermieri all’accoglienza in pronto soccorso
Dodici stiudenti del secondo e terzo anno del corso universitario vengono impiegati in PS per accogliere pazienti e parenti nei momenti di maggior attività
Nei giorni festivi e nei fine settimana il Pronto Soccorso dell’ Ospedale di Circolo può contare su un aiuto in più.
Si tratta di 12 ragazzi, iscritti al secondo e terzo anno del corso di laurea in Infermieristica dell’ Università dell’ Insubria, che hanno accettato di dedicare il proprio tempo ad aiutare gli operatori del reparto ad accogliere e informare i pazienti e i famigliari che vi accedono.
A due a due, coprono i turni più frequentati, dalle 8.00 alle 15 e dalle 15.00 alle 22.00, ogni sabato, domenica e giorno festivo.
Loro guadagnano qualcosa e acquisiscono esperienza, imparando sul campo in uno dei reparti più delicati e difficili. Contestualmente, gli operatori, medici e infermieri, possono concentrarsi maggiormente sugli aspetti clinico-sanitari, mentre i pazienti e i loro accompagnatori trovano giovani gentili e preparati che li aiutano ad affrontare il momento difficile che stanno attraversando.
In particolare, i futuri infermieri si occupano dell’ accoglienza, accompagnano i pazienti al triage, li aiutano a spiegare i propri disturbi, li informano su come è organizzato il reparto. Stanno accanto ai pazienti che attendono gli esiti di un esame o la consulenza di uno specialista, li indirizzano a seconda del percorso che devono seguire e mantengono informati delle condizioni del degente i famigliari in sala d’ attesa.
Un aiuto concreto e prezioso per tutti, così prezioso che, dal 2005, quando è stato sperimentato per la prima volta, viene costantemente rinnovato, trovando di anno in anno sempre nuove adesioni tra gli studenti. E i risultati dell’ indagine di customer satisfaction condotta ogni anno in PS a cura degli infermieri del Corso di laurea sul contributo offerto da questi ragazzi confermano la bontà dell’ iniziativa, sia dal punto di vista dei pazienti, che da quello degli operatori.
Un segno, questa iniziativa, per quanto piccolo e circoscritto, dell’obiettivo in cui l’azienda ospedaliera vuole investire sempre più impegno al fine di rendere sempre migliori gli ambiti delicati ma fondamentali dell’ accoglienza e dell’ umanizzazione.
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