Alma Pizzi, il ricordo di amici e colleghi

Ha destato choc la notizia della prematura scomparsa della giornalista e comunicatrice di Laveno. Le parole di chi l'ha conosciuta

E’ stato uno choc per tutti coloro che l’hanno conosciuta, la notizia della prematura morte di Alma Pizzi avvenuta in Egitto, dove era appena partita per una vacanza.

«Non mi sembra ancora vero. Prima Carlo Chiodi, mio collaboratore per 16 anni e morto in appena due mesi, poi lei. Per me è è un colpo. Ma la notizia della sua morte forse è ancora più scioccante» E’ questo il commento a caldo, appena ricevuta la notizia, di Padre Gianni, da sempre anima di Radio Missione Francescana, l’ultimo editore con cui Alma ha lavorato fianco a fianco, fino a ieri. «Era appena partita: si era messa in ferie dal 24 al 31 ottobre, aveva dato le consegne per i collaboratori della settimana. Chi poteva immaginare». Con Alma, Padre Gianni aveva fatto nascere una rivista – prima on line e poi anche cartacea – che aveva ridato voce alla stampa cattolica varesina. Si chiama RMF On line, e sta per compiere il suo secondo anno di vita «Con lei stava crescendo moltissimo» sottolinea Padre Gianni.

«Sono esterrefatto, addolorato e dispiaciuto, per un complesso di motivi – commenta con la voce rotta dall’emozione Renzo Dionigi, rettore dell’Università dell’Insubria – La ricordo, innanzitutto, come mamma e nonna: i miei figli erano amici dei suoi figli, e abbiamo ricordi piacevoli di giornate casalinghe. Ma e’ stata anche un’ottima comunicatrice, e per diverso tempo, dell’università a cui è rimasta comunque affezionata». precisa Dionigi, che aggiunge: «La ricordo con grande affretto. Era una donna particolarmente attiva nel sociale e sempre presente alle nostre attività di carattere culturale, per le quali si proponeva spesso con disponibilità e generosità. E’ un enorme dispiacere per me questa notizia».

Carlo Zanzi, professore e scrittore, che con Alma stava collaborando a RMF on line, affida invece al suo blog il ricordo della collega:  «Apprendo ora da VareseNews che Alma Pizzi è morta mentre era in vacanza con il marito Claudio a Sharm el Sheik. Sapevo che era via in questi giorni, anche perché i miei pezzi per rmfonline li mandavo a lei, il mio ‘capo’ al settimanale on line che amava, sosteneva, dirigeva, pubblicizzava. Ci aveva contagiati un po’ tutti, noi collaboratori. Alma era una donna vitale, entusiasta, ottimista. Carica di speranza. Un esempio».


«Ci conoscevamo da più di quarant’anni: un’amica, una brava e instancabile collega, una moglie affettuosa, una mamma, una giovane e già amatissima nonna – la ricorda così il suo collega Maniglio Botti, per decine di anni una delle colonne della Prealpina – Poche donne, credo, hanno saputo unire come lei famiglia e lavoro, riuscendo così bene in entrambe le cose. La notizia della sua scomparsa è terribile, e ci porta ancora una volta a riflettere sulla dolorosa leggerezza  e sulla caducità di questo viaggio breve, che è la vita».

«Ciao zia – si rivolge con affetto dalle nostre pagine il nipote, Daniele Pizzi, che sta seguendo la sua strada nella comunicazione e nel giornalismo – Non ti dimenticherò mai, così come non dimenticherò mai quando – con l’esperienza accumulata in tutti questi anni di lavoro svolto con onestà e serietà – mi instradasti ancora giovane verso il mondo del giornalismo. Mi mancheranno i tuoi consigli e le tue parole sempre attente e sagge, ma anche le tue preoccupazioni per il mio lavoro a Striscia. Grazie per tutto quello che hai saputo fare e dare a noi tuoi nipoti, proteggici da Lassù così come hai saputo fare qui sulla terra».

«Alma è stata una collega di rara correttezza ed esemplare anche per professionalità – La ricorda così Pierfausto Vedani, decano dei giornalisti varesini, direttore della Prealpina e di Rete 55, testate a cui la giornalista ha lavorato, e ora collaboratore con lei a RMF Online – Nella sua vita anche l’impegno civico, sociale e culturale l’ hanno vista in prima linea: instancabile, coerente con i valori ai quali si riferiva, ha sempre conquistato la stima di tutti. L’ultimo suo successo con la guida di Radio Missione Francescana on line, diventata riferimento non solo per il mondo cristiano, ma anche per tutti coloro che amano il giornalismo meditato, costruttivo. E’ stata un esempio e uno stimolo anche per me. Noi cronisti varesini la salutiamo con grande tristezza».

Il senatore Paolo Rossi invece ne ricorda l’impegno politico: «Gentile, laboriosa ed eclettica così è sempre stata fin dai tempi della DC, quando l’ho conosciuta trent’anni fa. Aveva in testa un sacco di progetti ed idee che non potrà realizzare ma che, di certo, in molti ora raccoglieranno. Era una persona che, con garbo e con il suo ‘stile disponibile’, ha fatto moltissimo per le donne perchè ne era un esempio ed un modello». 

«Sono veramente sconvolta, incredula – commenta invece Nicoletta Romano, direttrice di Living – Apprendo da voi della scomparsa di Alma, una grande collega, una vera professionista seria e leale. Tra noi si era instaurata una reciproca stima, proprio poco tempo fa si era parlato di una nostra collaborazione tra testate. Mi mancherà la sua etica e la sua amicizia. Al mio ritorno in Varese è stata una dei rari colleghi ad interessarsi di me e a capire quanto potesse essere difficile inserirsi nel mondo varesino dopo aver lavorato fuori dall’Italia. Sottile, sensibile, ricettiva e poliedrica, Alma mi mancherai, ci mancherai!». 

«Quando ho appreso dell’improvvisa scomparsa a dire poco sono rimasto sconvolto – ha ammesso il presidente della multinazionale della cosulenza aziendale KPMG, il varesino Ivan Spertini – Solo venerdì scorso eravamo a cena al De filippi con altre persone tra cui proprio Don Adriano ed Alma era tutta contenta di partire per una breve vacanza in Egitto.  Si parlava dei suoi progetti per il futuro e di tante altre cose e ora Alma non c’è più.  Conoscevo Alma da non molto tempo ma Lei mi ha subito concesso la Sua amicizia disinteressata e la Sua stima personale.  Non sono in grado di scrivere molte parole che tanti meglio di me possono esprimere. La Sua mancanza la sentirò e qualcosa è cambiato anche nella mia di vita dopo questo evento».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Ottobre 2010
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