Bambini e donne le vittime dell’obesità

In controtendenza rispetto ai dati nazionali, la nostra provincia vede una prevalenza di bambini e di donne tra i casi di eccesso di peso. La "malattia", però, ha rallentato la diffusione

L'obesità colpisce più le bambine dei coetaneiL’epidemia non può dirsi debellata ma è quasi sotto controllo. Per la prima volta negli ultimi dieci anni, il numero di obesi in Italia non è cresciuto. Tra i bambini, invece, lo stallo non c’è stato ma sicuramente i ritmi di crescita sono fortemente rallentati. 
 
Iniziano, quindi, ad arrivare i frutti della campagna culturale lanciata per limitare una grave patologia cronica che, quanto a effetti, è simile al tabacco. Nell’ultima decade, infatti, la politica sanitaria ha puntato sulla sensibilizzazione e la cultura per promuovere stili di vita corretti.
 
In occasione dell’Obesity Day, che l’Azienda sanitaria ha promosso ieri nel suo ambulatorio di via Luini a Varese, si sono presentate circa 40 persone per avere consigli. Al personale specialistico dell’Asl si sono presentati soprattutto uomini, over 50 anni che, in oltre il 60% dei casi, era effettivamente obeso.
In Italia, le persone in sovrappeso sono il 32%, mentre in Lombardia sono il 30%. Gli obesi in italiani rappresentano circa il 12% contro il 15% dei lombardi. A livello provinciale, le stime affermano che l’obesità è meno diffusa anche se, a preoccupare, sono soprattutto i bambini, nuove generazioni che rischiano di crescere con patologie serie cardiocircolatorie o ossee.
 
Da dieci anni, l’Asl ha promosso, all’interno delle scuole con la collaborazione dell’Ufficio scolastico provinciale, una campagna di sensibilizzazione sui corretti stili di vita, coinvolgendo, nel contempo, i pediatri di libera scelta per monitorare da vicino la situazione. Degli oltre 8000 bambini visitati solo 93 sono stati riconosciuti obesi. Altri 350 bimbi, però, hanno evidenziato problemi con il peso mentre 270 sono risultati sottopeso.
 
Nonostante i numeri ancora importanti, i risultati positivi della campagna di educazione ai corretti stili di vita comincia a dare i frutti. Grazie a un questionario distribuito tra i 530 alunni della primaria di Mornago/Sumirago, i tecnici dell’Asl cominciano a riscontrare un’inversione di tendenza rispetto ad abitutini pericolose: « In questi anni – ha spiegato la dottoressa Antonietta Bianchi, responsabile del progetto sull’alimentazione dell’Asl – abbiamo visto che i ragazzi hanno cominciato a capire l’importanza di una sana alimentazione. Infatti, solo una trentina di ragazzi ha detto di saltare questo pasto molto importante. È anche cresciuto il consumo di frutta e verdura, almeno 3 volte alla settimana o tutti i giorni (76%), e di carne o pesce».
 
Tra i dati positivi c’è anche l’attenzione che viene riservata al movimento fisico: non solo sport agonistico ma qualsiasi attività fisica che porti i ragazzi fuori di casa e lontano da TV o videogiochi.
 
A livello statistico, balza all’occhio il crescente numero di ragazzine con problemi di peso rispetto ai coetanei: lo scorso anno i problemi di peso eccessivo angustiavano circa 47 ragazzine mentre tra i maschi erano 44. I problemi maggiori si riscontrano nell’età della scuola elementare ( 190 bimbi xontro gli 80 delle medie e i 20 delle superiori).
 
In età adulta, la fascia più problematica quanto all’obesità è quella over 60 mentre il sovrappeso riguarda più gli over 50. La nostra provincia, però, presenta un dato in controtendenza: mentre a livello nazionale “la ciccia” è un problema soprattutto maschile, nel varesotto sono le donne a soffrirne (71%) mentre gli uomini che sono egualmente divisi tra obesità e sovrappeso.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Ottobre 2010
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