Calamità naturale, soccorsi in forze. Esercitazione riuscita
Nei boschi dietro il paese 200 volontari impegnati in una due giorni di simulazioni per verificare i meccanismi di soccorso in uno scenario con feriti. Le immagini
Sapere come si soccorre il ferito trovato incosciente nel bosco con una frattura esposta; come si maneggia correttamente una motosega per abbattere un tronco; come ovviare ad un’improvviso allagamento ai piedi di un argine durante una piena; come liberare un corso d’acqua dai materiali che ostacolano il deflusso. Sono solo alcune delle capacità oggi messe alla prova nella grande esercitazione congiunta della Protezione Civile e dalla Croce Rossa Italiana. È infatti nel vivo l’esercitazione in svolgimento a Solbiate Olona con la Protezione Civile zona 3 e della Croce Rossa di Busto Arsizio e Gorla Minore. Circa duecento volontari hanno preso e prenderanno parte alle simulazioni di intervento.
L’esercitazione, la maggiore da otto anni, imponente e realistica, vede diciotto gruppi e circa centosettanta volontari pernottare in loco ed impegnarsi in svariate attività formative e simulazioni d’intervento. Ad organizzarla sono i coordinatori dei gruppi comunali d’intervento della Zona 3 della Provincia di Varese (che include Valle Olona, Saronnese e Valdarno), che hanno per Comune capofila Vedano Olona. Scopo della "tre giorni", sondare e testare i punti deboli dei vari gruppi, i limiti delle loro competenze e capacità, per migliorare ulteriormente un servizio già solido e apprezzato. Non un’occasione formale, o una vetrina: tutt’altro. Tutto pratico e realistico.
Molto animata la mattinata che ha visto una settantina di persone, una ventina della CRI e una cinquantina ProCiv, prendere parte alla simulazione di soccorso in zone impervie. Prezioso il contributo dei "simulatori", veri e propri attori (in particolare quelli impiegati oggi venivano dalla CRI di Nova Milanese) truccati ad arte, con soluzioni spesso di grande impatto visivo ed emotivo, e in grado di calarsi perfetamente nella parte della persona bisognosa di soccorso. Con i volontari della Croce Rossa ad insegnare ai colleghi della Protezione Civile prima di tutto cosa non fare per non peggiorare le condizioni del ferito; come "stabilizzarlo"; e come lo si trasporta. «Un’ottima simulazione» commenta Mirco Gaio, referente CRI per la protezione civile. «Hanno preso parte diversi gruppi comunali, volutamente abbiamo esposto a queste situazioni soprattutto i "nuovi", spero che questo serva da stimolo a ripetere su scala più piccola queste esercitazioni congiunte e impratichirsi. lo scenario prevedeva sette feriti "barellati" e un’altra dozzina di persone agitate o sotto choc».
A coordinare i movimenti dei volontari coinvolti le radio, "di base" in una attrezzata centrale di comunicazione con capacità anche satellitare messa a disposizione dalla Croce Rossa: un container autonomo in tutto, con gruppi elettrogeni in grado di supportarlo per climatizzazione ed energia per giorni, in qualsiasi ambiente
Nel pomeriggio, altro scenario: la simulazione di un intervento idrogeologico, in questo caso il contenimento di un fontanazzo. Si tratta di una polla d’acqua che può erompere dal terreno, talora con grande violenza, durante esondazioni e piene, con il rischio di minare alla base gli argini e farne cedere intere sezioni. Imperativo dunque, in queste situazioni, saper agire alla svelta con il vecchio buon sistema dei sacchetti di sabbia e della catena umana, dopo aver provocato "l’alluvione", in questo caso, con una comune bocchetta idrica e il relativo tubo. Interessante novità per questi interventi, che comincia ad essere adottata qua e là, è un nuovo tipo di materiale, un preparato artificiale a base di silice, inerte e atossico, che per igroscopicità si gonfia a contatto con l’acqua e aiuta a contenere il flusso.
Non mancavano naturalmente le lezioni teoriche: ad esempio quelle propedeutiche allo scenario idrogeologico, o sull’uso della motosega, i dispositivi di sicurezza, i rischi e i diversi tipi di indumenti antinfortunistici.
In serata il clou dell’esercitazione, alla luce dei riflettori, con il recupero di bidoni e tronchi da un corso d’acqua in fondovalle Olona; sono infatti spesso le ostruzioni da materiali trasportati dalle piene ad esacerbare queste ultime, quando l’acqua, non trovando sfogo, invade le aree circostanti.
Nella galleria fotografica le immagini della giornata di sabato.
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