Case “bio”, la nuova frontiera dell’edilizia

I fratelli Michelon hanno aperto "Ecocostruire", un'azienda che si occupa di bioedizilia. La loro opera sarà esposta alla "Mostra dell'artigianato artistico" che si terrà dal 21 al 24 ottobre a Ville Ponti

Argilla al posto del cemento, fibre di legno, canapa e sughero al posto della lana di vetro, pitture a basi naturali. Una casa ecosostenibile è possibile. Lo dimostrano i fretelli Michelon, varesini che dal 2006 gestiscono "Ecocostruire", un’azienda specializzata in bioediliza e ingegneria naturalistica.
Unica nel suo genere, l’azienda è in via Monte Santo 38 e lavora in tutta Italia. Come nasce l’idea di costruire case ecosostenibili? «Io dico sempre che questa è lo sviluppo sostenibile dell’azienda di famiglia» spiega Roberto Michelon, prima di uscire dall’officina. «Si, mio padre ha sempre lavorato come artigiano e noi abbiamo continuato la sua attività – continua il fratello Marco – Abbiamo deciso di lavorare e costruire solo con materiali naturali che non danneggiano l’ambiente». Il terzo protagonista di questa avventura è Claudio, tre fratelli che hanno unito le forze con un unico obbiettivo: «le sostenze chimiche possono essere sostituite con quelle naturali – dice Marco -. All’inizio non è stato semplice ma col tempo abbiamo raggiunto buoni risultati». Quando conosci le loro tecniche infatti, diventa facile pensare che anche una casa o elementi di design possono essere completamente naturali. Lo dimostra l’opera d’arte che porteranno alla "Mostra dell’artigianato artistico" di Ville Ponti che si terrà dal 21 al 24 ottobre: una sedia fatta di paglia e da tadelak. Una poltrona originale che non ha nulla da invidiare ai grandi design d’interni. «Si chiama "la rivoluzione dei fili di paglia" dal titolo di un libro di un filosofo giapponese. L’ho creata in un giorno e mezzo ma non è stato facile trovare la paglia, ormai sono pochi gli agricoltori che arano i campi con sistemi naturali. Il tadelak invece, è un rivestimento murale a base di calce, polvere di marmo e pigmenti naturali». Un materiale innovativo che arriva dal Marocco, di diversi colori, che permette di rivestire muri, bagli, camini e tanto altro creando linee morbine e, ovviamente, naturali. Un settore, quello della biodilizia, poco conosciuto: «è ancora un settore di nicchia. Noi non abbiamo sentito la crisi perchè siamo davvero pochi ad utilizzare queste tencniche quindi, la domanda risulta essere tanta e l’offerta poca». Vi piace l’idea di avere una casa naturale? «Tra poco costruiremo ad Azzio una casa di paglia».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Ottobre 2010
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