Cellini: “E’ stata una giornata perfetta”
Il bomber del Varese si è finalmente sbloccato. Sannino: «Abbiamo giocato come sempre». Iaconi: «Abbiamo pagato le assenze e l'inesperienza. Comunque, il Varese è un'ottima squadra»
A tutti non sembrava vero: Marco Cellini il bomber che arrivava dalla serie B, il volto nobile in una squadra di operai, non riusciva a segnare. Ottime prestazioni, grande umanità, ma il lavoro per cui era stato chiamato a Varese, ovvero buttarla dentro, sembrava ormai una missione impossibile.
Finalmente con la Triestina il tabù è stato infranto. Per Cellini è stata la giornata perfetta. Chissà quante volte avrà sognato il primo gol con la maglia del Varese. «Me l’ero immaginato un po’ più bello» dice Cellini. In effetti, la palla è entrata dopo tre tiri dell’attaccante nella stessa azione. La caparbietà, a volte, riesce a spaventare la sfortuna.
E che fosse un momento stradesiderato da tutti, lo dimostra la corsa impazzita della squadra intera, panchina e portiere compresi, appena Cellini ha alzato le braccia al cielo, sprofondando per la stanchezza dell’attesa davanti alla curva nord. Un’esultanza così evidente che ha fatto pensare male pure gli avversari, soprattutto il loro allenatore Ivo Iaconi che a fine partita ha pronunciato la frase: «infierire inutilmente», non sapendo che l’esultanza per quel quarto gol era tutt’altro che uno sbeffeggio alla Triestina, quanto piuttosto la gioia per un bomber ritrovato. La conferma arriva da capitan Buzzegoli: «In campo ho subito spiegato la situazione a Testini, per evitare che fraintendessero».
Beppe Sannino ha sempre creduto in Cellini, soprattutto nelle sue qualità caratteriali. «E’ un giocatore straordinario che fino ad oggi ha fatto prestazioni importanti, e io ritengo che sia molto più importante la prestazione che il gol. Cellini ha un grande pregio: non dà mai a vedere cos’ha dentro. Era molto importante che avesse la vicinanza dei compagni in questo momento di felicità».
Il calcio dà e il calcio toglie. La differenza la fanno solo i punti in classifica. Questo vale per il tifoso, ma non per mister Sannino. «Oggi sono arrivati i gol, ma abbiamo giocato come sempre. E’ importante che i tifosi siano tornati a casa con un bel sorriso. Ma io vivo di lavoro, non di punti e non so ancora cos’è la serie B, quello che posso dire della mia squadra è che noi possiamo giocarcela con chiunque».
La triestina ha mostrato due volti: grande capacità di stare in campo nel primo tempo e totale smarrimento della bussola nel secondo. «Abbiamo patito, in fase difensiva, l’assenza di Malagò che per noi è importante – ha spiegato Iaconi, allenatore della Triestina – e così la nostra difesa giovanissima è stata sempre in apprensione. Comunque nel primo tempo non meritavamo di essere in svantaggio, mentre nel secondo abbiamo rinunciato alla partita. Direi che gli episodi sono stati un pò tutti negativi nei nostri confronti: abbiamo preso una traversa praticamente a porta vuota e un palo. Si sa che una squadra giovane come la mia in situazioni di grandi emozioni in campo soffre. I giovani sono bravi e belli, ma sono così. il Varese invece è una squadra organizzata che ha tanto tempo di lavoro alle spalle. Si vede che ha continuità tattica, anche se nel primo tempo abbiamo creato le premesse per metterla in difficoltà e solo una grandissima parata di Zappino non ce lo ha permesso. Mi complimento con lui, perché so che ha attraversato un periodo difficile».
Della polemica abbiamo già accennato. Iaconi, forse resosi conto dalla reazione dei giornalisti di casa alla sua affermazione, ha fatto marcia indietro con intelligenza: «Non c’è niente da polemizzare. Ritiro quello che ho detto».
In una giornata perfetta c’è anche una dedica speciale di Buzzegoli. «Il mio gol è tutto per Massimo Camarlinghi, socio al cinquanta per cento del mio procuratore. Una persona splendida, purtroppo scomparsa improvvisamente a causa di un’aneurisma celebrale».
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