Conti e scadenze: un’azienda su due è puntuale
Nel primo semestre del 2010 circa la metà delle imprese ha pagato le fatture alla data prevista, la maggior parte delle altre ha saldato il debito entro il mese successivo
Meno della metà delle imprese ha rispettato le scadenze, ma la provincia di Varese si conferma ai primi posti nazionali per puntualità nei pagamenti aziendali dopo il primo semestre 2010. Rispetto al 2009 risale due posizioni nella classifica italiana, dal 18° di un anno fa al 16° posto attuale.
A dirlo è lo studio condotto da CRIBIS D&B, società specializzata nella business information nata dall’acquisizione da parte di CRIF (gruppo bolognese leader nei sistemi di informazioni creditizie) della filiale italiana di Dun & Bradstreet, tra le prime società al mondo nella business information.
Nel secondo trimestre 2010, il 45,22% delle aziende della provincia di Varese è stato puntuale nel saldare le fatture con i fornitori. Il 44,53% ha pagato entro un mese, il 5,74% tra i 30 e i 60 giorni, il 2,93% tra i 60 e i 90 giorni, lo 0,89% tra i 90 e i 120 giorni e solo lo 0,59% oltre il limite dei 120. Rispetto al 2009 il 57,93% delle imprese ha mantenuti invariati i tempi di pagamento, il 23,04% delle imprese li ha peggiorati, il 19,03% li ha migliorati.
Varese si colloca all’8° posto nella classifica delle province lombarde, che vede in testa Sondrio con la percentuale di puntualità più alta (63,7%), seguita da Cremona (54,11%), Brescia (52,29%), Bergamo (52,01%), Lecco (51,10%), Como (50,94%) e Mantova (47,88%). Dopo Varese, si trovano Lodi (44,23%), Pavia 43,92%) e Milano (37,34%).
Nel secondo trimestre 2010, nonostante alcuni picchi più bassi, la media regionale resta superiore a quella italiana: il 44,76% delle aziende della Lombardia è stato puntuale contro il 40,8% della penisola, il 45,21% ha tardato di un mese, il 5,65% ha saldato tra i 30/60 giorni, il 2,85% dopo 60/90 giorni, lo 0,94% dopo 90/120. Solo lo 0,59% oltre i 4 mesi, contro l’1,7% della media italiana.
A livello settoriale in Lombardia i settori con il maggior numero di imprese puntuali sono l’agricoltura (53,45%) e l’industria estrattiva (52,78%). Mentre il commercio al dettaglio è il comparto con il maggior numero di ritardatari (oltre i 120 giorni).
“Specialmente nei momenti di difficoltà economica aumentano i rischi e le incertezze, per cui diventa fondamentale conoscere meglio le imprese con cui si sta per fare affari, riducendo il rischio di imbattersi in casi di insolvenza – afferma Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS D&B –. I comportamenti di pagamento sono uno strumento fondamentale per tastare il polso delle aziende. Rispetto alle informazioni pubbliche tradizionali, con il bilancio societario, i comportamenti di pagamento rappresentano infatti una istantanea molto più puntuale, fornendo una rappresentazione dell’azienda non statica, come nel caso del bilancio, ma in costante evoluzione, che consente di fare previsioni a breve e medio termine. Per questo – conclude Preti – ogni azienda dovrebbe sempre avere sotto controllo i comportamenti di pagamento complessivi dei propri clienti, partner e fornitori, al fine di cogliere i cambiamenti e le problematiche prima che si traducano in bilanci non positivi o, peggio, in procedure in corso. Molte criticità potrebbero essere gestite per tempo e in modo preventivo”.
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