L’housing sociale e “il Comune delle libertà”
L'iniziativa della società Start prevede alloggi a prezzi calmierati in un'area oggi a verde, grazie a una deroga della legge regionale. Intenso dibattito in commissione, con perplessità non solo da sinistra
È tornata di scena con un intenso confronto in commissione ambiente e territorio, presieduta da Alessandro Chiesa (PdL), "l’operazione Start", la proposta dell’omonima società di costruire una palazzina da destinare ad housing sociale (alloggi a prezzi calmierati) in un’area oggi a verede tra le vie Ca’ Bianca e XX Settembre. Se ne erano già accennati i contorni in una precedente seduta , ma in consiglio comunale la misura era stata rinviata nuovamente alla commissione.
Per la durata della convenzione, si farà un apposito emendamento alla delibera da portare in consiglio comunale ponendo un limite di cinque anni per affittare e dieci per vendere liberamente le case acquistate a prezzi "sociali" (circa il 30% in meno dei costi di mercato).
Fra le perplessità emerse quella che riguardava il parere negativo dato dalla commissione edilizia, organismo consultivo i cui responsi sono obbligatori ma non vincolanti, che ha giudicato i volumi previsti nel progetto eccessivi e la scelta del luogo tale da "compromettere l’intera futura destinazione dell’ambito territoriale". Il vicesindaco Reguzzoni, dicendosi perplesso per il parere negativo e il modo in cui l’organismo vi era giunto, ribadiva che l’operazione è pienamente legittima (ci mancherebbe ndr), in quanto consentita da apposita deroga contenuta nelle più recenti modfiche della legge regionale 12/2005 sul governo del territorio. Che permette interventi edilizi anche su aree a standard, purchè a destinazione sociale e in Comuni nei quali vi sia un riconosciuto fabbisogno (Busto è fra questi), nel periodo transitorio prima dell’approvazione del Piano di Governo del Territorio. Uno scenario che in teoria, è stato fatto notare dall’ex sindaco Luigi Rosa (PdL), e dal collega Fontana, potrebbe scatenare scene da assalto alla diligenza, con una pioggia di richieste in tal senso – che per ora non c’è.
Quella del social housing è per l’amministrazione Farioli una scelta politica e dichiarata, ribadita da Reguzzoni come tale contro le critiche venute da sinistra, particolarmente da Marta Tosi e Antonello Corrado.
Per Marta Tosi il parere della commissione edilizia «sarà pure consultivo, ma è anche netto». Lo strumento social housing è benvenuto in sè, non lo è per lei l'enfasi sull'acquisto della casa quando per tanti il problema è quello degli affitti. Fronte questo su cui l'amministrazione, assicurava Reguzzoni, non resterà inattiva. L'istanza del privato per poter costruire, ribadiva, è legittima e non vi è ragione di impedirglielo.
Il discorso non è quello, interveniva Rosa: il fatto è che il Comune ha dei margini di scelta. La legge infatti non impone di dire sì a ogni intervento, ma dice che questi possono essere autorizzati. In attesa del Piano di Governo del Territorio, sostiene, servirebbe precisare dove si può e dove no: ma per Reguzzoni questo sarebbe mettere dei vincoli, e di fatto una variante al piano regolatore. «Ma in questo modo si dovrà dire di sì a tutti» osservava Rosa, almeno fino all'adozione del PGT; «è il Comune delle libertà» il commento di Marta Tosi. «L'amministrazione non deve tagliare le gambe ai privati, ma deve governare e fare delle scelte» contestava sul piano politico la consigliera. «Parlate come se ci piegassimo di fronte al privato, non è così» si lagnava Reguzzoni: «non si possono impedire interventi legittimi, vorrebbe dire aver sbagliato Paese... e regime». «Squalificante e e banale» metterla su questi toni per Tosi, «una scelta politica è indirizzare uno strumento esistente, qui non si sceglie niente, si è proni e basta». Anche Corrado, vista la piega assunta dalla discussione, chiedeva se non fosse possibile indirizzare di preferenza all'utilizzo di aree dismesse, «invece di questa, dove oggi c'è l'erba», come nella via Gluck di Celentano. «Qualcuno sa quanta percentuale del territorio bustese è ricoperta di cemento ed asfalto?» «Faremo fare dei calcoli» la risposta. Sipario, e appuntamento in consiglio comunale.
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