“L’oro del Vaticano” continua a brillare
Si è tenuta al Teatro del Popolo la presentazione del libro di Claudio Rendina edito per Newton Compton
Si è tenuta al Teatro del Popolo a Gallarate, la presentazione del libro “L’oro del Vaticano” di Claudio Rendina edito per Newton Compton. L’incontro è stato aperto da Lorenzo Scandroglio (che ha curato il coordinamento e il programma di Duemilalibri), ed è proseguito con domande fatte dal conduttore, della redazione di Varesenews. L’ambientazione del teatro ha visto l’autore, insieme all’intervistatore e a Scandroglio, seduti su tre poltrone centrali con in fianco delle lampade da terra e un quadro che ritrae Marilyn Monroe sullo sfondo, suggerendo l’idea di un salotto letterario che fa scendere la cultura dal suo piedistallo.
Partendo dalla recente inchiesta aperta dall’Unione europea sugli sconti ICI al Vaticano (introdotti nel 2005 da Silvio Berlusconi) che hanno portato ad un minor gettito fiscale nelle casse dello Stato italiano di due milioni di euro ed a prospettare un’alterazione del regime di libera concorrenza tramite aiuti illegali, Rendina ha spiegato quali siano stati storicamente i rapporti fra Stato italiano e Santa Sede, sin dal momento della conquista di Roma del 1870. In quell’anno lo Stato Pontificio si era visto espropriare quasi tutte le sue proprietà ed il suo territorio, che si espandeva dall’Emilia Romagna fino ai confini con lo Stato borbonico. Lo Stato italiano propose allora la legge delle Guarentigie, con cui veniva garantita una somma in denaro (tre milioni e cinquecento mila lire l’anno) al Papa e che Rendina dice essere stato il prototipo dell’otto per mille di oggi. Di quanto previsto in quella legge, Pio IX rifiutò tutto (perché lo Stato italiano non aveva contrattato) tranne la congrua (lo stipendio ai parroci) che è rimasta fino al 1984 quando è intervenuto l’accordo fra lo Stato Vaticano e il Governo presieduto da Bettino Craxi.
Per incrementare le proprie entrate, dal Papa Leone XIII in poi il Vaticano ha partecipato a speculazioni finanziarie ed edilizie ed ha partecipato anche Banche che, durante la seconda guerra mondiale, si arricchivano con la compravendita di bombe, pistole, carri armati e contraccettivi, attività mai condannate dal pulpito perché aiutavano a riempire le sue casse. A partire dagli anni del ventennio fascista, si fortifica la presenza di uomini della Santa Sede all’interno di consigli di amministrazione di molte delle grandi aziende italiane ma le proprietà del Vaticano si espandono anche all’estero, in particolare negli Stati Uniti.
Il denaro trasforma qualsiasi cosa, facendo diventare Enrico De Pedis (il cassiere della banda della Magliana) un “benefattore”, a cui non solo è stato officiato il funerale (negato a criminali, divorziati e suicidi) ma ed è stata data sepoltura in Sant’Apollinare a Roma. Ma le entrate economiche vengono anche da alberghi, matrimoni, pratiche di annullamento del matrimonio, funerali, finanziamenti alle scuole cattoliche, stipendi agli insegnanti di religione, aiuti all’azienda Chiesa nel campo della sanità, e altro, tutte cose che nel libro vengono ben documentate.
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