L’Usi lascia la Regio Insubrica

L'università della svizzera italiana ha annunciato di voler abbandonare l'organizzazione. Un nuovo problema per l'organizzazione che si riunirà lunedì 25 ottobre

L’Università della Svizzera Italiana ha annunciato di voler uscire dalla Regio Insubrica e di non essere intenzionata a pagare la quota sociale relativa al 2010. È quanto si legge oggi sulla stampa ticinese. Un nuovo brutto colpo per l’organizzazione che unisce le istituzioni della Svizzera italiana e le province di confine, un’organizzazione che dovrebbe occuparsi di cooperazione tra territori confinanti ma che da mesi è impegnata nell’affrontare i numerosi malumori intestini tra le diverse parti che la compongono. A scaldare gli animi era stata in precedenza l’entrata in vigore dello scudo fiscale che aveva creato non pochi problemi alla piazza finanziaria ticinese. La guardia di finanza italiana aveva posizionato al confine perfino dei "fiscovelox" per rilevare le targhe dei cittadini che varcavano i confini e alimentando così ulteriormente le polemiche svizzere. Da lì i rapporti si sono incrinati arrivando nei momenti più tesi anche allo stop, seppur momentaneo, al finanziamento di alcuni progetti interregg. La scintilla questa volta, secondo quanto riportato dal Corriere del Ticino, sarebbe da ricondurre alle diverse vedute sulla carica di segretario generale occupata da Roberto Forte. Intanto si avvicina sempre di più il giorno del prossimo appuntamento della presidenza in programma lunedì 25 ottobre. L’ultimo incontro era terminato con un invito a riflettere sull’utilità dell’ente e si era tenuto il 25 giugno scorso a Ponte Tresa. Allora il Direttore del dipartimento del Territorio, Marco Borradori, chiese di costituire un "gruppo di riflessione" per valutare "anche la possibilità di interrompere" l’attività della Regio Insubrica. Tutto sarà dunque rimandato alla prossima seduta: non si esclude tra l’altro che tra gli altri temi all’ordine del giorno venga affrontata anche la polemica scatenata dalla campagna pubblicitaria anti frontalieri "Bala i ratt".  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Ottobre 2010
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