La frittata dell’assessore merita un premio
L'assessore Tomassini del comune di Varese ha vinto un riconoscimento per aver imposto nelle mense scolastiche l'utilizzo di uova biologiche. Un caso virtuoso in Europa
«Assessore, ha rotto tanto le scatole con questa storia delle uova biologiche, adesso dobbiamo partecipare!». E’ nata così, con un bonario anche se poco ortodosso consiglio dei suoi sottoposti, la partecipazione del comune di Varese al premio europeo “Good Egg”, assegnato ogni anno alle realtà nazionali della UE che utilizzano solo uova sane, allevate a terra o biologiche. E che quest’anno è andato al comune di Varese: a ritirarlo, a Parigi, è stata ieri, 20 ottobre 2010, l’assessore alle politiche educative del comune di Varese Patrizia Tomassini.
Un premio quantomeno curioso, ma lodevole nella sua concezione, organizzato e conferito dall’ organizzazione non governativa “Compassion in world Farming” che opera a livello internazionale per eliminare le pratiche crudeli negli allevamenti animali intensivi e per realizzare un’agricoltura più umana e sostenibile.
Una delle azioni principali che l’associazione porta avanti in questi anni è l’eliminazione dell’uso di gabbie di batteria per l’allevamento delle galline ovaiole, con conseguante passaggio ad allevamenti alternativi (a terra, all’aperto, biologico). Una battaglia già quasi vinta, visto che la UE ha emesso la direttiva 74/99 che vieta l’utilizzo delle gabbie di batteria “convenzionali”, in quanto lesive del benessere delle galline. Un divieto che non è ancora in vigore però negli stati nazionali: in Italia per esempio entrerà in vigore il primo gennaio 2012.
Da qui, un premio per “sollecitare” questa buona pratica, giunto ormai alla quinta edizione: diretto non solo alle amministrazioni di tutta Europa, ma anche ad aziende produttrici – quest’anno, per le buone pratiche è stata premiata l’italiana Coccodì – e realtà private che fanno uso di buone pratiche riguardo uova e polli: e quest’anno Ikea ha stravinto, con quattro premi diversi.
Varese ha vinto nella sezione enti pubblici: tra quelli cioè che nelle cucine delle scuole usano esclusivamente uova biologiche. «Eravamo solo in tre comuni italiani: con noi c’era solo Parma e un piccolo comune della provincia di Venezia, Campolongo Maggiore». spiega l’assessore Patrizia Tomassini da Parigi. La cerimonia di consegna del premio, l’ “Uovo di Cristallo”, è avvenuta nella sala Eiffel della Tour Eiffel, ed è un piccolo successo personale dell’assessore: «E’ vero, sono stata un po’ insistente su questo argomento: quando sono diventata assessore l’obbligo delle uova biologiche non era ancora un requisito obbligatorio per chi partecipa al bando – continua l’assessore – Ho però fatto inizialmente delle richieste informali che la ditta che faceva il servizio di mensa ha accettato. Solo in seguito, alla scadenza del contratto, è stata inserita come regola nel bando successivo».
«Il Comune è stato premiato – precisa l’assessore – proprio per avere scelto di utilizzare solo uova di galline non allevate in gabbia nelle proprie mense scolastiche». Di tutta questa festa, un solo particolare rappresenta una delusione: il premio “uovo di cristallo” è in realtà un prisma con un uovo inciso in trasparenza all’interno. «E’ un premio molto bello, ma mi aspettavo un vero uovo di cristallo tra le mani». Scherza Tomassini. Pazienza, le uova di cristallo le abbiamo messe noi, nella galleria fotografica. Magari diamo una ispirazione agli organizzatori per il prossimo anno.
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