La Serbia è da medaglia, quarto posto per l’Italia
Netta sconfitta per gli azzurri nella finale di consolazione dei Mondiali. Il titolo va al Brasile che domina la sfida decisiva contro Cuba
Niente medaglia per l’Italia: gli azzurri cedono alla Serbia in quattro set nella "finalina" di Roma e si devono accontentare del quarto posto mondiale, nel giorno in cui il Brasile vince il suo terzo titolo consecutivo annullando Cuba ed eguagliando l’Italia della "generazione di fenomeni".
Contro i serbi la squadra di Anastasi ha disputato una partita molto simile alla semifinale del giorno prima: gravi difficoltà in attacco e break importanti per gli avversari nel primo e nel secondo set, buona reazione di carattere nel terzo parziale ma nulla da fare nel quarto, malgrado i tentativi del coach di variare la situazione inserendo Zaytsev, Birarelli e Lasko. Lo sconforto sul volto di Marra è la miglior fotografia degli ultimi due giorni, ma la delusione per le sconfitte non può cancellare un Mondiale comunque positivo per gli azzurri (che hanno ottenuto probabilmente il miglior risultato possibile) e per tutto il volley italiano, gratificato da un grande successo di pubblico sia nei palazzetti, sia in tv.
LA PARTITA – Avvio a spron battuto dell’Italia che si porta subito avanti 6-1 sul servizio di Fei. La Serbia non molla e ribalta il risultato: 12-10, poi 14-15. Grbic e compagni allungano (17-19) e sul 18-21 Anastasi chiama time out. Al rientro in campo Mastrangelo riporta sotto gli azzurri (20-21) ma Podrascanin a muro gela le speranze di rimonta azzurre e Miljkovic con un ace chiude il set sul 21-25. La Serbia si stacca anche nel secondo parziale (2-4) e da seconda linea Nikic firma il 6-8. Provano a rientrare gli azzurri sul 14-15, ma da qui in poi non c’è più storia: 15-19, 17-22 e alla fine Stankovic mura Birarelli per chiudere un set a senso unico (20-25). Prova a scappare ancora la squadra di Kolakovic nel terzo set: 5-8 con un muro di Grbic su Fei. L’Italia rimette le cose a posto con un parziale di 4-0, ma continua a sbagliare troppo in battuta e concede il nuovo vantaggio agli avversari (12-13), che poi allungano sul 14-18 grazie a un errore di Savani. Gli azzurri non mollano e dal 17-20 rimontano fino al 21-20 sul turno di battuta di Sala; nel testa a testa finale l’Italia si procura due set point (22-24), ma la Serbia li annulla entrambi. Solo al quarto tentativo, sul 26-28, gli azzurri riescono ad aggiudicarsi il set riaprendo la partita.
Nel quarto set la Serbia vola subito avanti 1-3 e, malgrado il tentativo azzurro di rientrare, si invola sul 5-12 con un parziale di 0-6 chiuso da un erroraccio di Zaytsev, che induce Anastasi al time out. Sala interrompe la serie sul 6-13, ma un altro errore, stavolta in difesa, porta la Serbia avanti 7-16. L’Italia recupera tre punti (14-18) ma i serbi non si lasciano sorprendere: Sala sbaglia la battuta per il 17-22 e il solito Miljkovic va a segno per il 19-25, regalandosi una meritata medaglia di bronzo.
LE INTERVISTE – Molto deluso Simone Parodi: "Abbiamo giocato bene solo a sprazzi, come spesso ci è accaduto nel corso del Mondiale. Ci è mancata la continuità. Sono molto dispiaciuto per questo risultato, perché abbiamo lavorato bene per prepararci a questo appuntamento". Andrea Sala cerca una spiegazione per la doppia sconfitta: "Forse siamo arrivati troppo tesi a questa fase finale. È stato lo stesso errore, se così si può definire, che avevamo già commesso nella final six della World League. Un vero peccato, ci tenevamo tanto". Ultima battuta del Mondiale per Gigi Mastrangelo: "Quando le partite vanno in questo modo a volte è difficile raddrizzarle. Abbiamo provato a cambiarla ma non ci siamo riusciti. Credo che abbiamo dato tanto, ma non è bastato a conquistare un bronzo che sarebbe stato alla nostra portata".
LA FINALE – Grande entusiasmo al PalaLottomatica per la prima finale tutta americana della storia. Il Brasile forza subito e il turno di battuta di Vissotto vale il 7-2 nel primo set; ancora l’opposto firma il 13-9 mentre Leal e compagni sembrano in difficoltà. Nel finale Cuba risale con l’ace di Hernandez per il 21-19, ma è penalizzata da un errore arbitrale e, dopo aver annullato due set point, capitola sul 25-22 di Theo. Ancora più netto il secondo set: subito 8-3 per il Brasile che poi vola 13-8 con Vissotto e addirittura 18-10. Cuba si lascia andare e la seleçao chiude sul 25-14. Reagiscono i cubani, con Leon nella posizione di opposto: 2-4 e 3-5 nel terzo set. Il Brasile rientra subito (7-7) e poi si stacca di nuovo sul turno di servizio di Bruno: 16-12. Lucas sigla il 19-14, Cuba annulla ben tre match point (24-22) ma l’ultimo punto del Mondiale è di Vissotto.
Finale per il terzo posto
Italia-Serbia 0-3 (21-25, 20-25, 19-25)
Italia: Mastrangelo 7, Marra (L), Parodi 18, Bari ne, Vermiglio 1, Lasko 4, Savani 7, Travica, Fei 13, Birarelli 4, Sala 3, Zaytsev 8. All. Anastasi.
Serbia: Kovacevic 8, Janic 1, Petkovic ne, Terzic, Stankovic 11, Grbic 2, Nikic 8, Miljkovic 22, Starovic ne, Petrovic, Podrascanin 15, Rosic (L). All. Kolakovic.
Arbitri: Hobor (Ungheria) e Sakaide (Giappone).
Spettatori: 12000.
Note: Italia: battute-punto 3, battute sbagliate 16, muri 6, errori 15. Serbia: battute-punto 4, battute sbagliate 11, muri 5, errori 7.
Finale
Brasile-Cuba 3-0 (25-22, 25-14, 25-22)
Brasile: Bruno 3, Sidnei ne, Vissotto 19, Giba ne, Murilo 6, Theo 1, Bravo ne, Rodrigao 5, Lucas 6, Marlon, Dante 8, Mario (L). All. Bernardinho.
Cuba: Leon 15, Leal 9, Gutierrez (L), Camejo 3, Cepeda, Ortiz ne, Bell 2, Simon 6, Hierrezuelo 2, Mesa ne, Diaz 1, Hernandez 6. All. Samuels.
Classifica finale: 1°Brasile, 2°Cuba, 3°Serbia, 4°Italia, 5°Russia, 6°USA, 7°Bulgaria, 8°Germania, 9°Argentina, 10°Repubblica Ceca, 11°Francia, 12°Spagna.
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