Le scuse dell’assessore: «Ho sbagliato»
Si chiude con la pubblica ammenda dell'assessore al bilancio Gadda e del sindaco la querelle suscitata dalle affermazioni su insegnanti di sostegno e maestre fannullone dette in consiglio comunale
Alla fine ha chiesto scusa l’assessore al bilancio Walter Gadda davanti ad una folta platea di genitori e insegnanti che hanno partecipato ieri sera alla presentazione del Piano per il Diritto allo Studio all’interno della sala convegni del Centro Socio-Culturale di via dei Patrioti. «Chiedo scusa per le "stupidate" che ho detto in consiglio comunale – ha dichiarato l’assessore cospargendosi il capo di cenere – quelle parole non rispecchiano il mio pensiero e per questo me ne scuso con tutti». Anche il sindaco Luigi Melis ha ribadito le scuse a nome della giunta.
L’assessore era riuscito a far arrabbiare le mamme e le insegnanti con due affermazioni: con la prima si chiedeva se ci fosse bisogno di insegnanti di sostegno per i bambini "tonti" o troppo vivaci e nella seconda accusava le maestre di farsi i fatti propri mentre i propri alunni seguivano corsi di teatro o simili.
Superato lo scoglio iniziale delle scuse sindaco e giunta (gli assessori ai servizi sociali Andrea Aspesani, al bilancio Walter Gadda e all’istruzione Mario Sansalone) hanno affrontato la platea agguerrita sul problema dei tagli. Il sindaco Melis ha cercato di far passare il messaggio che i tagli erano necessari per non sforare il patto di stabilità (circa 90 mila euro in meno di spesa) e a causa del taglio dei trasferimenti dallo Stato ma il pubblico non è stato molto clemente con la giunta. Molti gli interventi da parte dei cittadini che hanno criticato la decisione di tagliare proprio sulla spesa dedicata alla scuola.
Le maestre della scuola elementare Pascoli hanno letto la lettera che abbiamo pubblicato in esclusiva ieri pomeriggio nella quale chiedevano, appunto, le pubbliche scuse di Gadda per le frasi offensive nei loro confronti. Si chiude con le pubbliche scuse, dunque, così la polemica
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