Lo scultore Vito Mele in mostra in Villa Truffini

L’esposizione, curata dal critico d’arte Domenico Montalto durerà fino al 12 novembre. Inaugurazione sabato pomeriggio

Saranno gli storici ambienti di Villa Truffini a ospitare a Tradate (Va), fino al 12 novembre, la prima mostra antologica dello scultore Vito Mele (catalogo Poliartes, inaugurazione sabato 9 ottobre h. 18 con intervento musicale del chitarrista Andrea Mele; orari dal mercoledì al sabato 16.30-19.30 la domenica su appuntamento tel. 347.9344827; www.vitomele.it). L’esposizione, curata dal critico d’arte Domenico Montalto, da modo di ammirare, raccolta in una raffinata suite visuale, la più significativa produzione del 68enne artista residente a Garbagnate Milanese. Mele è giunto alla scultura in età anagrafica matura, ma dimostrando subito – fin dalle sue prime prove – di essere autore di razza e di rango: capace, colto, ricercato, inconfondibile.

Le sue meravigliose creazioni sono il frutto di ciò che gli antichi greci designarono con termine preciso: la téchne, ovvero quell’imprescindibile complesso di regole, di norme, di ricette che rende l’artista, l’artifex, padrone del proprio lavoro. L’arte di Mele è infatti un capitolato di abilità straordinarie: nell’uso del bronzo, dei metalli, delle patine, egli è un autentico erede dei grandi fonditori ellenici della Magna Grecia, terra liminare alla quale – salentino di origini – appartiene per nascita. Ma non è solo il bronzo la materia protagonista delle opere di Mele: ci sono anche l’acciaio, la pietra (in special modo l’amata varietà leccese), il marmo, il legno in varie essenze, soprattutto l’ulivo, per il quale l’artista dimostra un feeling elettivo. Nella sua arte vediamo coesistere due anime o filoni. Un’anima più simbolica ed evocativa, astratto-geometrica, che unisce forme e architetture scultoree archetipali, suggestioni cosmologiche, reminiscenze oniriche in un gioco di volumi, di tensioni statiche, di linee visuali, di fughe prospettiche, di equilibri compositivi.

Lavori tutti improntanti a uno spirito monumentale. E un’anima invece più «naturalista» e soggettiva, portata a mimare, perfino nel dettaglio, il campionario di mirabilia della natura, soprattutto del mondo vegetale, come si apprezza nelle formidabili raccolte di alberi che l’artista con impareggiabile perizia realizza in bronzo, gareggiando con la realtà del suo giardino nel modellare rami, foglie, fiori, boccioli, in un’imitazione plastica e addirittura cromatica accurata, mirabolante, in fresco pittoricismo. L’opera di Mele espande un’unica, serena dimensione di sacralità: sono la devozione per il creato nonché una profonda, religiosa empatìa con la vita a suggerire all’artista visioni, idee, modelli. Egli è scultore dell’interiorità visionaria, della risonanza cosmica, dell’essenza spirituale, della speranza; la sua è un’opera legata al vero, al bello, al bene, e perciò autenticamente umana Inaugurazione della mostra – sabato 9 ottobre h. 18.00 Villa Truffini –Tradate www.vitomele.it

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Pubblicato il 08 Ottobre 2010
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