Lo Sheraton attende il primo cliente
Da oggi l'apertura al pubblico del grande albergo costruito all'ingresso dell'aerostazione. Già una ventina le prenotazioni; per l'anno prossimo si prevede una media di 250 stanze occupate al giorno
Ampie hall e spazi comuni, connettività garantita, colori soffusi, corridoi interminabili, eleganza discreta e senza fronzoli, architettura imponente. E ancora 433 stanze, 43mila metri quadri (come sette campi da calcio), 60 milioni di euro di investimento, quasi tre anni di lavori. Ecco il Malpensa Sheraton, albergo aeroportuale per eccellenza, sorto proprio all’ingresso dell’aerostazione, e che attende oggi, venerdì 1° ottobre 2010, i suoi primi clienti.
Già una ventina le prenotazioni giunte, in gran parte da stranieri, riferisce il direttore Gianrico Esposito accompagnando fotografi e giornalisti in un breve tour della vasta struttura di ospitalità, destinata ad una clientela prevalentemente business e single, per soggiorni assai brevi – una notte, una giornata, nell’attesa tra due voli o per un breve riposo prima di rimettersi in viaggio. Non manca nessuna comodità, e anche il panorama è garantito, (mal)tempo permettendo: dalle ampie vetrate dei piani, nelle belle giornate (quindi non oggi) è visibile in tutto il suo splendore la chiostra delle Alpi, dominata dal Monte Rosa.
L’albergo della nota catena internazionbale, parte del gruppo Starwood, apre oggi ad un 30% circa del suo potenziale: all’interno e all’esterno si lavora intensamente per l’ultimazione dell’allestimento. Entro fine mese dovrebbe essere pronto quasi tutto: salvo la spa con piscina, che sarà disponibile entro due mesi.
«Lo stile architettonico è unico nel panorama Sheraton» sottolinea Esposito. L’edificio, costruito dal gruppo De Gennaro e progettato dallo studio King Roselli, con una facciata di 480 metri di lunghezza è certo fra i più imponenti. Squadrato davanti, a sezioni e stondato sul retro, a ricordare vagamente il tema "aereo", verso il terminal, con le stanze, da 28 mq ciascuna, disposte in corridoi perpendicolari alla facciata. Vastissimi gli spazi comuni, non mancano eleganti lounge con servizi Internet sia wireless che via cavo. Il bar è intitolato al Monte Rosa, visibile attraverso la vetrata dietro il bancone; e se i servizi sono al livello dell’ospitalità internazionale, il ristorante interno "Il canneto" è l’elemento più spiccatamente "localizzato": «Il focus è sulla cucina del Nordovest, lo chef è milanese». Un assaggio d’Italia è garantito, anche se si sta volando da Madrid al Cairo.
I prezzi si distinguono, più che per la diversità delle stanze, abbastanza omogenee, per i servizi offerti, e aseconda della stagione: saranno in qualche modo maggiori nei periodi "di picco", minori in quelli di transito più modesto. mediamente si varierà sui 160-180 euro.
Quanto alle prospettive, si calcola che nel 2011 mediamente il 60% delle stanze potrà essere occupato ogni giorno: circa 250 su 433. La clientela sarà prevalentemente business-oriented, ma anche di tipo congressuale; più qualche famiglia in periodi più turistici. Un "mordi e fuggi" alberghiero, come si conviene ad un aeroporto, luogo per eccellenza di passaggio.
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