Ordine dei Medici: “sulle dipendenze necessario tenere alta la guardia”

Vecchie e nuove dipendenze sono state al centro del dibattito che ha visto medici confrontarsi sulle nuove emergenze

Il convegno annuale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Varese, “Sostanze d’abuso: medici a confronto su vecchi e nuovi fenomeni di dipendenza”, che si è svolto sabato 2 ottobre, presso il Centro Congressi Boscolo Hotel Porro Pirelli di Induno Olona, ha visto svilupparsi una riflessione su questo fenomeno grave e diffuso, che ha intrecciato competenze e punti di vista diversi, offrendo uno sguardo molto articolato sui fenomeni di dipendenza vecchi e nuovi.
 
Il convegno è stato introdotto dal presidente dell’Ordine dei Medici di Varese, dottor  Roberto Stella, che si è soffermato sulla necessità di informare e sensibilizzare sul problema al centro del convegno. «Lo scopo del nostro convegno – ha detto il dottor Stella – è quello di presentare questa problematica richiamando l’attenzione sul fatto che, accanto a vecchie dipendenze, ne sono sorte di nuove». Un fenomeno complesso, «che richiede ai medici una capacità di comprensione nuova, in grado di aumentare una tempestiva percezione dei problemi e di mettere in atto le soluzioni più adeguate, non abbassando mai la guardia nei confronti di un fenomeno dalle molte facce e dagli sviluppi imprevedibili».
 
Al convegno hanno portato il loro contributo diversi esperti. Come ha detto il dottor Daniele Ponti, vicepresidente dell’Ordine, che ha moderato il dibattito insieme al dottor Carlo Fraticelli, consigliere dell’Ordine, «è assodato che il fenomeno delle dipendenze produca conseguenze non solo sul piano sanitario, ma anche sociale, come dimostra il fatto che dietro a fatti di sangue gravi ci sia spesso traccia di dipendenze».
 
Il convegno è stato aperto dall’intervento del professor Carlo Locatelli, presidente della Società Italiana di Tossicologia, Fondazione Maugeri di Pavia, su “Sostanze d’abuso e nuove tipologie di consumo”. Locatelli ha sottolineato «la grande varietà di sostanze utilizzate: insieme alle ben note cocaina, ecstasy, eroina e marijuana, vengono assunte diverse altre sostanze naturali o di sintesi i cui effetti sulla salute sono meno conosciuti dai medici».
Anche la consapevolezza circa l’assunzione di queste sostanze è scarsa: «esse vengono spesso proposte in smart-shops come prodotti naturali, pseudo-erboristici e, come tali, mistificati per non dannosi”. “Un contributo determinante alla gestione di eventi acuti da abuso di sostanze – ha detto Locatelli – viene fornito dai centri antiveleni (Cav), che costituiscono osservatori clinici privilegiati delle problematiche tossicologiche emergenti».
 
Il professor Massimo Clerici, presidente della Società Italiana di Psichiatria delle Dipendenze, Università degli Studi Bicocca di Milano, è intervenuto, invece, su “Le connessioni tra tossicodipendenza e malattie mentali”. In presenza di una compresenza di disturbi mentali e disturbi legati all’uso di sostanze, è necessario, secondo Clerici, che «il risultato di un trattamento non debba essere interpretato in termini di vera e propria cura, ma piuttosto in termini di miglioramento relativi nel tempo». Dunque, i risultati vanno valutati non più nel breve periodo, ma a medio-lungo termine.
 
Un ruolo di grande importanza, come ha sottolineato il dottor Giulio Corgatelli, medico di famiglia e consigliere dell’Ordine dei Medici di Varese, è proprio quello svolto dalla medicina di famiglia, che incontra numerose dipendenze nel suo operato quotidiano, e che deve rapportarsi con gli specialisti del Ser.T. e la rete dei Servizi. Così come un punto d’osservazione fondamentale sul mondo delle dipendenze è il territorio, sul quale ha richiamato l’attenzione il dottor Vincenzo Marino, direttore del Dipartimento Dipendenze dell’Asl di Varese. Marino ha ricordato che il dipartimento da lui diretto, «pubblica annualmente un rapporto contenente i dati relativi alle ricerche condotte dal proprio osservatorio sui fenomeni di consumo, abuso e dipendenza di droghe e relativi interventi di prevenzione, cura e riabilitazione presenti sul territorio provinciale».
 
Infine il Capitano dell’Arma dei Carabinieri di Varese, Dario Mineo, che ha analizzato i cambiamenti che si sono registrati da un punto di vista normativo, dalla scomparsa della differenziazione tra droghe pesanti e droghe leggere all’introduzione di specifici parametri di riferimento per il discrimine tra illecito penale e amministrativo.

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Pubblicato il 04 Ottobre 2010
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