Osteoporosi: occore più informazione e prevenzione

Sono circa una quindicina al giorno i pazienti che accedono all'ambulatorio di osteoposori del Circolo. Grande la richiesta per una patologia molto diffusa

Ad un anno dall’apertura dell’ambulatorio di osteoporosi, il servizio, diretto dal professor Paolo Cherubino, si è arricchito di un’apparecchiatura che studia la densità ossea. Sono circa una quindicina i pazienti che arrivano all’ambulatorio per problemi legati alla fragilità ossea.

L’osteoporosi, infatti, è un disordine metabolico osseo molto comune e rappresenta un problema sempre più rilevante nella popolazione tanto da farla considerare dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una delle maggiori emergenze sanitarie per il prossimo futuro. Questa malattia è caratterizzata da una riduzione della massa ossea associata da una alterazione della micro architettura del tessuto osseo con conseguente riduzione della resistenza e incremento della fragilità ossea.
L’osteoporosi non comporta sintomatologia dolorosa e risulta clinicamente silente fino a quando

non si manifestano fratture per traumi a bassa energia.

Una patologia che può avere conseguenze anche gravi: « Il 30% delle fratture per fragilità ossea porta alla morte nel giro di un anno – commenta il primario di ortopedia del Circolo – Purtroppo le complicanze sono sempre molto pesanti. Per questo è doveroso investire sulla prevenzione e tenere alta la guardia».

Informazione, formazione ma anche controlli gratuiti in piazza sono nell’agenda del professor Cherubino: « Sono tre le fratture più frequenti legate all’osteoporosi: frattura al polso, al collo dell’omero e al collo del femore. Se, in caso di rottura, si riuscisse a intervenire chirurgicamente nel giro di 24-36 ore, si riducono notevolmente le conseguenze. Tutto ciò, però, non basta. Bisogna tenere sotto controllo questa patologia e contribuire a diminuire la fragilità ossea: il rischio di una seconda frattura in questi casi è sempre elevatissima se non si interviene con farmaci adeguati».
L’ambulatorio varesino, su questo fronte, è in attesa dell’autorizzazione regionale per diventare centro di riferimento, una qualifica che permetterebbe l’utilizzo di alcuni farmaci, molto costosi e per questo controllati dalla Regione, che danno ulteriori e più precise risposte.

L’ultrasonografo Achilles Insight ed è stato donato all’Ortopedia varesina da un’azienda farmaceutica.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Ottobre 2010
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