«Starò quarantotto ore immerso nel lago di Monate»
Riccardo Palumbo, casciaghese di 28 anni, lancia la sua sfida: resistere giorno e notte nelle acque del Lago di Monate per raggiungere un "biorecord" mondiale
L’idea nasce dalla passione per l’acqua e per la natura. É di quelle che si definiscono stravaganti ma con una filosofia di vita alla base. Almeno per Riccardo Palumbo, varesino che ha annunciato il tentativo di un "biorecord": stare nel lago di Monate 48 ore filate, senza toccare fondali, boe o altro.
Una vera e propria sfida con se stesso, un guiness dei primati, «mai tentato prima da nessuno» come spiega Riccardo «che nasce dalla passione sfrenata per il mondo acquatico e per i delfini». Infatti, al di là della prova fisica, l’iniziativa vuole essere un modo per «riprodurre lo stato dei delfini in cattività e dimostrare quanto può essere difficile per loro vivere in gabbia».
Immerso nell’acqua Riccardo dovrà stare giorno e notte in uno spazio definito, potrà muoversi ed essere nutrito regolarmente ma senza mai toccare fondali. «Mi sto allenando molto – continua Riccardo -. Nuoto tutti i giorni, faccio ciclismo, yoga, corse, bagni freddi nei laghi e nei torrenti varesini. La meditazione mi aiuta molto». Ma cosa spinge un ragazzo ad una sfida del genere? «La mia filosofia di vita. Credo che se tutti provassimo a vivere e a comportarci come si comporta l’acqua, il mondo sarebbe più fluido e cosciente». Teoria che Riccardo spiega anche nei suoi libri. Oltre al nuoto infatti, che pratica dall’età di tre anni e di cui oggi è istruttore, il ragazzo di ventotto anni cresciuto a Casciago, ha già pubblicato tre volumi sul tema dell’acqua. L’ultimo si chiama "Amoros" (ed. Albatros Il Filo) ed è una «raccolta di saggistica che raccoglie il mio modo di vedere la vita».
Il "biorecord" nasce quindi da un percorso atletico e di vita. Non a caso, la sfida fissate per il 1 luglio 2011, si terrà al Lago di Monate, «scelto per le eccellenti condizioni di limpidezza e balneabilità» e vuole anche essere un modo per promuovere le bellezze della provincia e la tutela dell’ambiente. Durante l’esperimento Riccardo sarà seguito da un equipe di medici e biologi dell’IBFM (Istituto di bioimmagini e fisiologia muscolare, Milano) – «che faranno studi e rilievi sul cambiamento e l’adattamento del corpo in acqua per tempi prolungati» – e sostenuto dall’associazione Pensiero Acquatico, fondata da Riccardo e da altre tre persone per promuovere il movimento nell’acqua e nell’ambiente. Ma cosa ti dicono le persone a cui racconti la tua iniziativa? «Che sono fuori di testa. Ma credo che nella vita bisogna fare qualcosa per testimoniare il proprio modo di pensarla e io ho scelto l’acqua». Bagno in costume? «No, no con la muta da sub».
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