Sulla terra dei canguri sventola il tricolore, nel segno di Giorgia Bronzini
La 27ene piacentina ha "bruciato" in volata Marianne Vos (seconda per la quarta volta di fila) e Emma Johansson. Le varesine: 22a nel volatone finale Noemi Cantele, 67a nella Valentina Carretta
In Australia risuona l’inno di Mameli. Sul gradino più alto del podio mondiale di Melbourne sale una ragazza italiana: Giorgia Bronzini, ventisettene di Piacenza, già bronzo a Stoccarda 2007. Ha bruciato sul traguardo l’eterna seconda di superlusso Marianne Vos, al quarto argento di fila nella gara in linea, e la svedese Emma Johansson. Si chiude dunque in trionfo, come già l’anno scorso a Mendrisio con Tati Guderzo, l’avventura mondiale delle azzurre del commissario tecnico Dino Salvoldi, capace di tre successi mondiali nelle ultime quattro edizioni.
Giorgia ha saputo gestire meglio di tutte l’insidioso falsopiano conclusivo: alla volata decisiva, al termine di un percorso non facile, era giunto un gruppo di oltre una ventina di atlete. Frutto probabilmente di un avvio non particolarmente vivace, e del solito gioco di squadra in cui i team azzurri si distinguono, elevandosi una spanna sopra gli altri: anche quando, come in questa edizione del Mondiale di ciclismo, non si usano le radioline per comunicare.
È stata la seconda frazione di gara a vivacizzarsi con una serie di allunghi sulle salite che movimentano il percorso. Alla fine sono state la tedesca Arndt e la britannica Cooke a provare lo scatto decisivo, partendo lunghe verso il traguardo: sono state riprese ai cento metri dal traguardo dalla rimonta di Vos e Johansson, che stavano già battagliando per la vittoria quando Bronzini le ha bruciate di giustezza a pochi metri dalla linea d’arrivo, conquistando la più grande vittoria di una carriera che la ha già dato numerose soddisfazioni.
La nuova campionessa del mondo ha dedicato il successo alla memoria del compianto ct della squadra maschile, Franco Ballerini.
Da segnalare il dodicesimo posto dell’incredibile Jeannie Longo-Ciprelli, cinquantadue (52) anni, ormai un esperimento vivente nella longevità sportiva dei campionissimi, a tre secondi dalla vincitrice; ventiduesimo posto a soli otto secondi da Bronzini per Noemi Cantele, che ha pagato lo sforzo del finale, come Tatiana Guderzo, campionessa l’anno scorso, oggi ultima nel gruppo arrivato a contendersi il successo, ventiquattresima a 32”. Molto più indietro Valentina Carretta, 67a a 11’54”.
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